Poco dopo le 16 di ieri, sul treno ad alta velocità Amsterdam-Parigi, un uomo ha imbracciato un kalashnikov e ha incominciato a sparare. Il fatto è successo nei pressi di Arras, nella Francia del nord. L'uomo è stato subito arrestato dopo essere stato fermato da tre marines che si trovavano sul treno. Tra i passeggeri feriti dall'aggressore figura anche l'attore francese Jean-Huges Anglade. Bernard Cazeneuve, ministro degli Interni francese, si è subito diretto ad Arras dopo essere stato informato della sparatoria.

L'aggressore e la risposta di Hollande

L'aggressore armato di kalashnikov - e forse, come riferiscono i media locali, di altre armi - è un marocchino di circa 26 anni, il quale, prima di essere bloccato, ha preso di mira i numerosi passeggeri anglofoni presenti sul treno. Il presidente Hollande in merito alla questione ha rilasciato la seguente dichiarazione tramite twitter "Esprimo la mia solidarietà ai feriti dell'attacco sul treno Asterdam-Parigi. Sono in corso sforzi da parte del corpo di polizia per fare luce sulla vicenda". Tre sono le persone che sono rimaste ferite dall'uomo.

Note sull'aggressore e la situazione francese

Un vero uomo dall'oggi al domani non si arma di AK47 e non incomincia a sparare contro dei civili innocenti e inermi.

E se questo "uomo" non si difenderà invocando l'insanità mentale all'età di 26 anni, bisognerà scoprire il movente di tale azione. È vero che la nazionalità dell'aggressore e l'isteria provocata dalla presenza in Europa di cellule terroristiche legate all'ISIS potrebbe portare a conclusioni affrettate almeno la maggior parte della gente, ma ironicamente sono le conclusioni più logiche che si possano trovare.

Nei comunicati non si accenna alla religione dell'aggressore, eppure un dubbio legittimo può sopraggiungere. Probabilmente infondato, ma spesso i pensieri audaci si rivelano veri. Non è certamente il primo attentato che avviene in Francia ad opera di persone provenienti da Paesi africani/orientali. Questa è una palese dimostrazione di quanto sia stata dannosa ed errata la politica di integrazione francese, o forse no?