Uno degli eventi più importanti per la Moda a livello mondiale, il New York Fashion Week, sarà caratterizzato dalla presenza di una modella molto particolare: Madeline Stuart. La giovane 18enne australiana è affetta da sindrome di Down, e tale disabilità non le ha impedito di coronare il suo sogno di diventare una modella professionista.

Il suo percorso

Tutto è cominciato quando Madeline si è rivolta alla madre, confessandole che il suo sogno era quello di fare la modella. Questa non si è sentita di dissuaderla, anzi l’ha sostenuta, assumendo le vesti di manager della figlia, prodigandosi alla ricerca dei primi contratti di lavoro e aiutando la figlia a realizzare degli improvvisati book fotografici.

La “madre manager”, inizialmente, si è rivolta ad alcune agenzie di moda, ma le risposte non erano delle più incoraggianti, e cosi ha deciso di sfruttare canali più accessibili come i social network, dove pubblicizzare gli scatti della figlia. Su questi, il coinvolgimento e l’approvazione degli utenti sono stati enormi, basti ricordare che attualmente Madeline ha oltre 70.000 followers su Twitter, mentre su Facebook sono suoi fan quasi 500.000 persone. Oltre agli sforzi manageriali della madre è stato necessario molto impegno da parte di Madeline per arrivare a realizzare i suoi sogni. La giovane, molto determinata, ha perso peso e sviluppato la muscolatura con allenamenti fisici costanti e intensi, oltre ad aver seguito un rigoroso regime alimentare.

Una riflessione

Questa vicenda apre un’importante riflessione sul fatto che qualcosa stia cambiando. Diffusa, infatti, è la tendenza, soprattutto fra le modelle e tra le donne dello spettacolo in generale, di conformare il proprio corpo ai canoni estetici “vigenti”, attuando delle modifiche estetiche per mezzo della chirurgia plastica.

Per Madeline è diverso, lei non tenta di cambiare la propria forma per conformarla ad un canone estetico, fa l’opposto. Per mezzo della piena accettazione di se stessa, adegua gli standard di bellezza alla propria forma. Questo messaggio è fortemente positivo, sia per chi si trova in una situazione di disabilità come quella di Madeline, ma anche per chi pensa che la bellezza sia un valore statico e immutabile.