Nuova svolta sul caso Pistorius: l'ex campione paralimpico non otterrà la scarcerazione prevista per venerdì 21 agosto prossimo. Sulla vicenda la decisione è stata presa dalMinistro della giustizia del Sudafrica Michael Masutha, in attesa che sulla vicenda si pronunci il comitato che si occupa di esaminare le istanze di scarcerazione.Pistorius era stato condannato il 21 ottobre 2014 a 5 anni per omicidio colposo per l'uccisione dell'ex fidanzata Reeva Steenkamp il giorno di San Valentino del 2013 da parte del Tribunale superiore di Pretoria. Ad oggi aveva trascorso solo 10 mesi in carcere e avrebbe dovuto scontare il periodo rimanente agli arresti domiciliari così come previsto dal codice penale sudafricano in caso di buona condotta.

Secondo il Ministro della giustizia la decisione in merito alla scarcerazione doveva essere presa solo dopo aver scontato i 10 mesi e non il 5 giugno scorso, come risulta dagli atti, poichè al tempo non era stato scontato nemmeno un sesto della pena. Sulla decisione il Ministero aveva ricevuto anche una petizione contro la scarcerazione di Pistorius da parte del Movimento Progressista per la difesa delle donne sudafricano. I procuratori sostengono che Pistorius doveva presumere, quando ha fatto fuoco, che la persona che si trovava dietro la porta poteva essere uccisa. L'ex atleta aveva difatti confermato in aula durante il dibattimento e la spiegazione degli elementi probanti di aver esploso 4 colpi in direzione della toilette chiusa presumendo che dietro la porta chiusa vi fosse nascosto un intruso entrato nell'abitazione.

Ora si attende che sia quindi una apposita commissione a pronunciarsi sulla vicenda in attesa del processo d'appello già fissato per novembre,quando, Gerrie Nel, pm del caso, proverà a convertire l’accusa in omicidio volontario: la pena minima si alzerebbe a 15 anni. Strano caso del destino, il giorno 21 agosto, giorno atteso per la scarcerazione, la fidanzata Reeva Steenkamp uccisa da Pistorius avrebbe compiuto 32 anni.