Era prevedibile: gli occhi della madre di Yara Gambirasio e di Massimo Bossetti non si sono incontrati nemmeno per un momento durante l'udienza del processo a carico del carpentiere di Mapello, accusato di avere provocato la morte della giovanissima Yara, studentessa con la passione della ginnastica eassidua frequentatrice di una palestra vicino casa a Brembate. E' stata certamente una dura prova, per i coniugi Gambirasio, dover ripercorrere mentalmente i giorni drammatici della scomparsa dell'amata figlioletta. La madre ha voluto ricordare che aveva appena ricevuto un pagellino con voti molto gratificanti, che testimoniavano fedelmente il notevole e riconosciuto impegno che metteva nello studio.

Le lacrime paterne

Molto importanti sono da valutare le parole del papà di Yara, che, seppure costretto ad interrompersi in diverse occasioni, ferito dalla commozione nel ricordo della figlia, ha voluto precisare quanto segue: "La sera della scomparsa notai in via Rampinelli un furgone coi fari accesi, lontano 150 metri, non lo vidi con sicurezza".

I genitori hanno segnalato che la tredicenne non era su facebook ed aveva solo un vecchio telefonino che periodicamente controllavano, senza peraltro mai ricavare motivi di preoccupazione.

La missiva del compagno di detenzione

I magistrati hanno acquisito agli atti processuali una misteriosa missiva scritta da Loredano Busacca, un compagno di detenzione di Massimo Giuseppe Bossetti.

In tale scritto il primo ha dichiarato che Bossetti avrebbe raccontato quanto avrebbe fatto a Yara. Bossetti e Busacca sono ristretti nel carcere di Bergamo. Yara sparì improvvisamente l'ormai lontano 26 novembre 2010 e il ritrovamento del suo corpo fu casuale, nel campo di Chignolo. La giovane morì di ipotermia, cioè a causa del freddo notturno.

Per ora non risultano conferme relativamente alle dichiarazioni contenute nel testo.

Il processo continua. Fino a condanna definitiva Massimo Giuseppe Bossetti si deve considerare non colpevole. L'uomo si è sempre dichiarato estraneo ai fatti contestati, incassando peraltro il sostegno della moglie Marita Comi.