Continua spedito il tour mondiale di Papa Francesco, che rievoca quanto fatto da un altro Pontefice molto amato e indimenticato: Karol Wojtyla. Il Pontefice argentino, come quello polacco, sta infatti visitando molti Paesi, spingendosi anche oltre, giacchè cerca sempre un contatto con le persone, senza protezioni o barriere. E ciò lo mette sovente in pericolo da possibili attentati. Il mese di settembre sarà per lui particolarmente intenso, dovendo infatti recarsi prima a Cuba e poi negli Stati Uniti. Due paesi negli ultimi cinquant'anni agli antipodi (il primo simbolo del comunismo, il secondo del capitalismo), ma che negli ultimi mesi si sono fortemente ravvicinati.

Con la storica apertura dell'ambasciata americana a Cuba chiusa con l'avvento di Fidel Castro al potere. Pertanto la visita di Francesco non può che avvicinare ulteriormente le due parti e accelerare questo processo di avvicinamento.

Il viaggio tra i due Stati avverrà dal 19 al 28 settembre. Dal 19 al 22 sarà a Cuba e dal 23 al 28 negli Stati Uniti. Ma proprio quest'ultimo viaggio desta molte preoccupazioni, come ha affermato il presidente della commissione della Camera per la sicurezza interna, Michael McCaul, alla emittente Abc.

Già sventata una minaccia

Stando a quanto detto da McCaul, l'intelligence americana in queste ore ha sventato almeno una minaccia contro il pontefice, non fornendo particolari sul caso in questione, limitandosi a riferire di averne ricevuto informazione durante un briefing con i Servizi segreti.

Il pericolo principale deriva dal fatto che, come detto, Papa Francesco ama stare tra la gente senza protezioni e ciò può incentivare qualche azione solitaria da parte dei cosiddetti 'lupi solitari'. A ciò bisogna aggiungere che negli Stati Uniti Bergoglio è meno amato che altrove, come riferito dal sondaggio Gallup realizzato tra l'8 e il 12 luglio e ripreso dal Financial Times. Per le sue posizioni ambientaliste, sugli omosessuali, sul divorzio e le donne prete. Ma soprattutto, sul capitalismo, pietra miliare dell'America dream sovente attaccata dal Papa.