Nuove tensioni tra Cina e Stati Uniti d'America a causa dell'invio del cacciatorpediniere USS Lassen al largo delle isole artificiali Spratly, rivendicate dal governo di Pechino. Secondo le autorità cinesi si tratta di un atto illegale e la risposta non si è fatta attendere con una protesta ufficiale presentata all'ambasciatore nordamericano. La Cina si oppone vigorosamente a tutte le nazioni che, col pretesto del diritto di navigazione e di sorvolo, minano la sovranità e gli interessi del loro paese.

La convenzione del diritto marittimo

Il territorio è ubicato nel Mar Cinese Meridionale, e oltre che dal governo di Pechino, è rivendicato anche dalle Filippine e da altri paesi.

La nave da guerra statunitense ha oltrepassato le dodici miglia nautiche, limite di confine previsto come territorio marittimo di uno Stato, ma secondo il governo di Washington non è stata violata alcuna legge perchè tale margine non si applica a isole artificiali costruite su scogliere precedentemente sommerse. Ad ogni modo i cinesi considerano queste isole di interesse nazionale, al pari di Taiwan e del TIbet, e assicurano che l'espansione dell'atollo ha scopi puramente civili, come la pesca e l'osservazione meteorologica, ammettendo però anche fini militari e di difesa del territorio.

Un'area di importanza strategica

L'area è una delle più importanti al mondo per quanto riguarda il traffico commerciale marittimo, con beni del valore di miliardi di dollari che ogni anno transitano nella zona.

Anche se la Cina ha affermato di non volere creare problemi alla circolazione di merci, essendo la zona una arteria vitale per i suoi stessi interessi, gli Stati Uniti sono preoccupati per l'eventuale militarizzazione dell'atollo. Le diplomazie sono al lavoro ma intanto il governo di Pechino continua la costruzione e l'espansione delle isole, e nelle ultime ore ha inviato nell'area diverse unità militari per presidiare e proteggere un territorio ritenuto fermamente proprietà della Repubblica Popolare Cinese.