Le rivelazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) di ieri sui pericoli che riguardano la carne rossa e la carne processata hanno scatenato il panico tra produttori e consumatori. È davvero cancerogena la tanto amata salsiccia, pancetta, prosciutti e insaccati? Una tavolata a base di affettati potrebbe mettere a rischio la salute?
La spiegazione
Non è nuova la notizia sulle cause che provocano il cancro al colon e il legame con il consumo della carne rossa. Le ricerche dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca del Cancro (Iar), sommate a quelle dell’Oms, hanno definitivamente incluso la carne processata nel gruppo 1 di prodotti che possono causare cancro negli essere umani.
Nella stessa categoria ci sono il tabacco, l’amianto e i fumi di diesel. “Per un individuo, il rischio di sviluppare cancro del colon per il consumo di carne processata è poco, ma aumenta a seconda della quantità che mangia”, ha spiegato in un comunicato il dottore Kurt Straif, capo dell’Iarc.
Sostanza pericolosa
La carne rossa del gruppo 1 che indica l’Iar non è solo quella “rossa” di colore. Nel gruppo 1 ci sono anche la carne di vitello, maiale e agnello, già che probabilmente contengono “glifosato”, una sostanza considerata pericolosa per il corpo umano. Le ricerche dell’associazione hanno riscontratounarelazione tra questi elementi e i malati di cancro nel pancreas e la prostata.
Gli avvertimenti
Da tempo medici e scientifici hanno consigliato la necessità di ridurre il consumo di carne rossa; un tipo di carne che è molto ricca di grassi e potrebbe causare problemi cardiaci e il cancro.
Nel 2012 uno studio della Harvard Medical School avvertiva che mangiare carne di agnello, vitello o maiale al di sopra delle quantità giornaliere consigliate poteva aumentare i rischi di morire per una cardiopatia di circa il 18% e di soffrire di cancro del 10%.
E ancora peggio, la carne processata: pancetta, salsiccia, salami e insaccati, aumentano le malattie cardiache del 21% e il cancro del 16%.
I consigli
Ma quanta carne si può mangiare? Il consumo di proteina magra consigliata dagli esperti è di 150 grammi per le donne e 170 grammi per gli uomini. Gli inglesi pensano che è anche troppo.
Il comitato scientifico del governo britannico ha stabilito che il consumo di carne rossa dovrebbe limitarsi a 70 grammi al giorno, 500 grammi durante tutta la settimana. Il problema però è che non tutte le carni sono uguali. Ci sono tagli con meno grassi di altri. Secondo il Dipartimento di Agricoltura degli Stati Uniti, il consumo di proteina magra consigliato al giorno è di 150 grammi per le donne e 170 grammi per gli uomini. Ma solo di certi tipi di carni. L’Amministrazione di Alimenti e Medicamenti americana (Fda) definisce “carne magra” quella che ha meno di 10 grammi di grasso totale, 4,5 grammi o meno di grassi saturi e meno di 95 mg di colesterolo per ogni 100 grammi. Il consiglio dei medici? Moderare il consumo e accompagnare sempre con verdure, in modo da contenere la fame e mangiare meno carne.