E' durato quasi quattro ore, oggi nel carcere di contrada Petrusa di Agrigento, il secondo accesso dell'equipe di periti incaricati dal tribunale dei minori di Catania al fine di poter valutare la "capacità genitoriale" di Veronica Panarello, la giovane donna di 27 anni richiusa nell'istituto penitenziario agrigentino con la tremenda accusa di avere assassinato e poi nascosto il cadavere del figlio Loris Stival, 8 anni, lo scorso 29 novembre 2014 a Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa.
Delitto Loris Stival, pool di esperti per la mamma in carcere ad Agrigento
La perizia, disposta dal tribunale dei minori di Catania, farà parte della prossima udienza in programma a novembre sull'affidamento del fratellino del bambino ucciso in Sicilia, attualmente in affidamento in custodia unica al papà, Davide Stival, e alla nonna paterna. L'equipe di esperti nominati dal tribunale per la perizia è composto da Francesco Vitrano, Jose Prezzemolo e Domenico Micale; la loro nomina si è resa necessaria dopo che il primo perito incaricato dai giudici, Gioacchino Gugliatto, ha rinunciato all'incarico. Presente oggi nel carcere agrigentino durante l'accesso del pool di psicologi, psichiatri e psicoterapeuti l'avvocato Francesco Villardita, difensore della mamma ventisettenne siciliana presunta infanticida.
Periti chiamati dai giudici a valutare sulla capacita genitoriale della detenuta
Presenti all'accesso di oggi i consulenti di parte: la psicologa Maria Costanzo e lo psichiatra Giuseppe Catalfo quelli nominati dal padre del bimbo che continua a non credere all'innocenza della moglie; Pietro Pietrini, specialista in Psichiatria all'Università di Pisa, è il consulente nominato da Veronica Panarello che continua a dichiararsi innocente.
Come detto, si tratta del secondo controllo di questo tipo per Veronica Panarello, l'equipe di esperti dovrà adesso valutare e decidere se ne servirà un terzo. La giovane siciliana è in carcere dallo scorso 8 dicembre su disposizione di ordinanza di custodia cautelare del gip del tribunale di Ragusa che ha retto in sede di riesame davanti al tribunale delle libertà di Catania e davanti alla Corte di Cassazione che ha detto no alla scarcerazione.
Ma la mamma presunta infanticida continua a reclamare la sua innocenza. Nei giorni scorsi un appello per aiutare Veronica Panarello è arrivato su una della pagine Facebook dedicate a lei da chi crede nella sua innocenza. Viene chiesto un piccolo contributo economico da inviare direttamente a lei all'indirizzo del carcere di contrada Petrusa di Agrigento.