E' stata uccisa con diversi colpi di arma da taglio, presumibilmente un coltello, Giordana Di Stefano, una ventenne di Nicolosi, in provincia di Catania, che proprio oggi doveva presentarsi all'udienza preliminare relativa a un caso di stalking denunciato due anni fa. Il corpo della donna è stato ritrovato all'interno della sua autovettura, una Audi, in via Monte Peluso, una strada di campagna non molto distante dal centro abitato del comune catanese. In queste ore le indagini in corso starebbero valutando l'esistenza o meno di collegamenti tra la denuncia presentata dalla ragazza nel 2013 e il suo assassinio.
Ancora un femminicidio
Ancora una brutta storia che vede vittima una donna. L'attenzione sui casi di femminicidio in Italia si era sollevata nuovamente dopo i tragici fatti di Terzigno, nel napoletano, dove la trentaseienne Vincenza Avino era stata uccisa a colpi d'arma da fuoco dal suo ex compagno. Episodio al quale era seguita una reazione forte da parte dell'opinione pubblica e di varie associazioni a tutela delle donne vittime di stalking. Ma, come spesso accade, a distanza di qualche giorno, la tensione cala e l'interesse mediatico pure. E proseguono, anche solitarie, le battaglie di donne che sentono l'inadeguatezza di un sistema che non le tutela quanto dovrebbe. Sono tante le sigle di associazioni femminili che da anni si impegnano anche a garantire un supporto alle vittime di violenze di ogni tipo.
Il femminicidio, poi, fa registrare una costante crescita in Italia, Secondo i dati più recenti forniti da Eures, nel solo 2013 sono state uccise 179 donne, cioè una ogni due giorni, con un incremento del 14% rispetto all'anno precedente.
Le reazioni
Anche la politica commenta questa lunga scia di violenza con sdegno, rabbia, amarezza.
Michela Rostan del Pd, componente Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, dice: “L’ennesimo femminicidio di oggi sembra il terribile monito di un fenomeno inarrestabile, in beffa a qualsiasi appello alla riflessione, all’azione rapida ed efficace per contrastare e fermare quella che sembra un’emorragia del secolo. Non è esagerato parlare di emorragia: gli assassinii sono solo la punta dell’iceberg di un fenomeno che interessa ormai milioni di donne, un’enormità”.
Secondo le prime ricostruzioni, nel suo esposto presentato nel 2013, Giordana Di Stefano avrebbe denunciato sia messaggi che appostamenti, la cui frequenza evidentemente aveva generato qualche preoccupazione nella ragazza.
Per la portavoce di Forza Italia alla Camera dei Deputati, Mara Carfagna, per ridurre le tragedie è necessario che le misure cautelari si applichino rigorosamente a stalker. "Con la legge antistalking nel 2009 siamo andati a colmare un vuoto normativo che fino ad allora impediva alle donne, che rappresentano l’80% delle vittime, di essere tutelate dagli atti persecutori che si traducono in una serie di comportamenti intrusivi, assillanti, ossessivi che non consentono a chi li riceve di vivere normalmente - ha detto la parlamentare -, Il caso di Enza Avino, la giovane donna di Terzigno mi ha particolarmente toccato e mi ha fatto riflettere proprio sulle misure cautelari, perché se fossero state applicate con più severità forse Enza oggi sarebbe ancora viva.
Così come è agghiacciante, anche se è presto per esprimersi perché il quadro non è stato ancora ben definito, il caso di oggi in provincia di Catania che ha visto Giordana Di Stefano una mamma di 20 anni morire accoltellata. Giordana aveva sporto varie denunce per stalking da parte del suo convivente e oggi si sarebbe dovuta tenere, anche se poi era stata rimandata, l’udienza preliminare per una delle sue denunce. Ancora non si sa se la morte della donna e le denunce sono collegate, su questo faranno luce gli investigatori, ma se così fosse ci ritroveremmo di fronte ad una nuova tragedia che forse poteva essere evitata”.
Proprio oggi alla Scuola superiore di Polizia si presentava la serie tv 'Stalker' in onda a fine mese su Premium Crime.