I carabinieri di Vibo Valentia, hannoscoperto l'ennesima truffa all'Inpsin Calabria dove una donna percepiva la pensione della nonna defunta. La donna, delegata a riscuotere la pensione, non ha comunicato il decesso della congiunta all'ente previdenziale continuando a percepire mensilmente la pensione per oltre dieci anni. Il fatto è successo a Rombiolo un piccolo paese in provincia di Vibo Valentia, ora la donna di 37 anni deve rispondere di truffa a danno dello Stato per l'indebita percezione della pensione. Secondo i Carabinieri di Vibo Valentia la donna grazie a questa truffa ha accumulato una somma di 131.000 Euro e in molti si chiedono come le strutture preposte in dieci anni non si siano accorte di nulla.

Un'impresa individuale tra i beni sequestrati

I carabinieri di Vibo Valentiacon la collaborazione dei militari di Tropea e di quelli di Modena, hanno acquisito tutta la documentazione utile alla ricostruzione della vicenda, da qui il provvedimento del giudice che ha ordinato il sequestro dei beni intestati alla donna sino ad arrivare all'ammontare delle mensilità percepite fraudolentemente. I beni che ammontano a 131.000 Euro sono due autovetture, diversi buoni fruttiferi, due conti correnti e un'impresa individuale.

Due casi in pochi mesi e a pochi chilometri di distanza

Nell'aprile dello stesso anno, sempre in Calabria, la Guardia di finanza di Crotone dopo le opportune verifiche, ha denunciato un uomo per aver incassato le Pensioni della mamma e della zia defunte da oltre dieci anni.

L'uomo ha omesso di segnalare la morte della zia avvenuta nel 2002 e quella della mamma invece deceduta nel 2004, continuando a percepire mensilmente le due pensioni. I militari della Guardia di finanza hanno chiesto e ottenuto dalla Procura della Repubblica il sequestro di beni pari a 132.000 Euro. I due casi accaduti nella stessa Regione fanno pensare a una truffa comune che va ostacolata con dei provvedimenti necessari nella riforma delle pensioniaffinché non si ripetano.