A Parigi è tutt’ora in corso un blitz della Polizia francese contro i terroristi ritenuti la mente degli attentati di Venerdì scorso. Il blitz ha preso il via nelle prime ore dell’alba a Saint-Denis, nel nord del paese, dove la polizia avrebbe intercettato Abdelhamid Abaaoud, quello che da molti è ritenuto la mente della strage di Parigi. Le prime informazioni parlano di sparatorie ed esplosioni: sarebbero cinque i terroristi islamici barricati dentro, una donna si sarebbe fatta esplodere mentre nella sparatoria sarebbero rimasti feriti diversi agenti della polizia.

Sembra che al momento il bilancio sia di tre morti, due terroristi e un passante, ma si tratta di notizie ancora frammentarie non ufficializzate da fonti governative. La Polizia francese ha blindato il centro cittadino del sobborgo parigino, chiedendo a tutti i cittadini di rimanere barricati in casa per evitare il coinvolgimento di civili nel conflitto a fuoco.

Francia, un paese in guerra

Ancora una volta, dunque, Parigi si sveglia in un clima surreale, la città dell’amore e dello champagne si è trasformata per l’ennesimo giorno in un teatro di guerra. Che la Francia sia oramai in guerra è chiaro a tutti, lo ha dichiarato più volte Hollande che ha chiesto aiuto alle altre forze occidentali ed ha attaccato l'ISIS in Siria.

Da venerdì la Francia non è più la stessa, l’Europa è cambiata, il terrore si taglia a fette e la preoccupazione che da un momento all’altro si possano registrare altri attentati è forte.

Gli allarmi bomba di ieri notte, prima in Germania con lo stadio di Hannover evacuato prima dell’inizio della partita e poi negli Usa con due aerei diretti a Parigi costretti all’atterraggio d’emergenza per l’allarme bomba lanciato da una telefonata anonima, stanno facendo vivere ore di angoscia all’intero Occidente, di certo non abituato a momenti di tensione così alti.

Per molti la guerra è solo all’inizio, per molti altri la speranza è che si possa provare a rimediare ancora con una azione diplomatica forte atta a limitare il sostentamento economico ai terroristi islamici.