Col passare delle ore si sono moltiplicati i dettagli, le informazioni anche se, per il momento, confermatala morte di Valentina Solesin, dottoranda di 28 anni che due sera fa era al Bataclan. Anche i numeri continuano ad aggiornarsi. I morti da 128 sarebbero saliti a 129 mentre i feriti, da una prima stima di un centinaio, sono invece saliti a quota 352 di cui 99 in condizioni gravissime.

L'identikit dei terroristi

A realizzare gli attacchi terroristici che due sere fa hanno sconvolto la capitale francese sarebbero state tre cellule diverse. Giovani, freddi, preparati: così sono stati descritti i terroristi che hanno seminato il terrore al Bataclan, Finivano i colpi e senza nessuna fretta ricaricavano i kalashnikov e continuavano a sparare.

E' morto in primis chi ha tentato di tirare fuori il cellulare nel momento stesso in cui si è reso conto di essere in pericolo.

Otto i terroristi morti: sette si sono fatti saltare in aria mente uno, riuscito a fuggire, sarebbe poi ucciso dalla polizia per strada. Tra questi si trovava almeno un giovane di cittadinanza francese e proprio questi avrebbe tentato di entrare allo Stade de France, pronto a farsi esplodere. Una prospettiva inquietante e che certamente avrebbe causato un numero di morti superiore a quello attuale. Sempre fuori dallo stadio sarebbe stato ritrovato un passaporto appartenente a un profugo siriano (ma ci sarà da aspettare la risposta della Grecia per capire se il terrorista morto è in effetti il profugo siriano a cui appartiene il passaporto).

Un altro francese sarebbe invece stato identificato grazie alle impronte digitali lasciate sul luogo della strage. Altri attentatori sarebbero invece belgi. E proprio dal Belgio arriva l'allarme del ministro degli Interni, che avrebbe rivelato il mezzo di comunicazione prediletto dai terroristi: la chat della Playstation 4, meno controllata dall'intelligence proprio perché più difficile da intercettare rispetto agli altri mezzi di comunicazione.

La Francia non si lascia intimorire

La paura è continuata anche ieri, all'indomani della serata di sangue, con la paura prima nelle Galerie Lafayette, dove era stato individuato un pacco sospetto, poi con l'evacuazione di un hotel nei pressi della Torre Eiffel e di conseguenza di tutta l'aera intorno al simbolo di Parigi e della Francia.

Ieri sono rimasti chiusi anche altri centri commerciali, come quello di Les Halles, per fare un esempio, e, tra le altre cose, anche Disneyland Paris ha chiuso le sue porte. Si tratta della prima volta dal 1992, anno di apertura del parco di divertimenti.

E mentre in Germania pochi giorni fa è stato arrestato un montenegrino che potrebbe avere qualcosa a che fare con gli attentati di due sere fa - era infatti diretto a Parigi -, in Francia continua la caccia all'uomo. A bordo di un auto nera, infatti, sarebbero fuggite almeno tre persone. L'auto, abbandonata nella periferia parigina, sarebbe stata piena di armi.