Ai primi di dicembre 2015 è tornata attuale la vicenda della misteriosa sparizione della figlia di Romina e Albano, di nome Ylenia (nome completo Ylenia Maria Sole Carrisi). La donna era la sorella maggiore di Yari, Cristel, Romina Jolanda, ed aveva anche due fratellastri paterni di nome Jasmine e Albano Jr. La bionda ed affascinante Ylenia, diventata rapidamente popolare come valletta del quiz di Mike Bongiorno "La ruota della fortuna", studiava con profitto letteratura al "King's College London". Ad un certo punto iniziò a coltivare il proposito di dedicarsi ai viaggi per conto proprio.

Dopo il Sudamerica, scelse di spostarsi a New Orleans. Sparì nel nulla nella notte di capodanno 1993, per la disperazione dei familiari. Di lei si persero quindi le tracce.

L'ambiguo Masakela

Va precisato che le ricerche da parte delle autorità cominciarono solo il 7 gennaio 1994. Albano ha da subito sospettato di un controverso personaggio: il donnaiolo musicista on the road Alexander Masakela, un artista di professione trombettista di strada, con il quale la giovane Ylenia, mentalmente molto aperta, divise una stanza d'albergo. Da notare che l'uomo, che fu accusato di stupro da una sua ex, provò inutilmente a pagare il conto dell'albergo con assegni dei Carrisi.

Una testimonianza

I familiari di Ylenia Carrisi non hanno mai dato troppo credito alle parole del guardiano dell'acquario, di nome Albert Cordova, il quale affermò che il 6 gennaio notò una figura femminile molto simile per corporatura ed età a Ylenia, avviarsi verso le acque del Mississippi (quella zona è tristemente nota in quanto sono presenti alligatori pericolosissimi).

Per Albano tale vicenda è inventata di sana pianta. Vi ricordiamo che la madre di Ylenia Carrisi, Romina Power, non ha mai creduto che la figlia fosse morta e non ha mai smesso di cercarla e di sperare di ricevere novità positive sul suo conto, che purtroppo non sono mai giunte.

Le novità sul caso

A dicembre 2015 lo scenario investigativo è improvvisamente mutato grazie alla felice intuizione di un detective Usa di nome Dennis Halley che ritiene che Ylenia Carrisi potrebbe essere rimasta vittima della follia omicida di un serial killer di nome Keith Hunter Jesperson, autore di alcuni femminicidi efferati.

Secondo la ricostruzione proposta, Ylenia avrebbe conosciuto l'uomo in una stazione di servizio della Florida, facendo l'autostop. Ylenia Carrisi in America si faceva chiamare Suzanne ed è appunto con questa identità fittizia che Jesperson afferma di averla conosciuta. Sarà l'esame del dna a stabilire se il corpo di una delle sue vittime, rinvenuto in un bosco di Hunt nell'ormai lontano 1994, era quello di Ylenia. Per restare informati costantemente potete cliccare sul pulsante "segui" che notate vicino al mio nome in alto.