Ieri abbiamo parlato del ruolo positivo rivestito dai social network e in particolare dall'hashtag #PorteOuverte e dalla funzione di Facebook per segnalare ai propri amici di stare bene. Però, mentre le persone si sinceravano delle condizioni di salute dei propri cari e trovavano riparo presso volenterosi sconosciuti, sui social network iniziavano anche a circolare bufale potenzialmente pericolose per il panico che potevano scatenare.

Il quotidiano francese Le Monde ha raccolto tutte le bufale girate in rete due sere fa. Si è parlato di due agenti morti al Bataclan durante l'irruzione in sala.

Sarebbe invece morto un agente in borghese in rue de Charonne. Su Twitter sono state diffuse anche liste suoi luoghi in cui erano avvenuti gli attacchi terroristici. Peccato che fossero piene di errori e di fatti non verificati. Falsi come falsa era la notizia - diffusa sempre su Twitter - di una manifestazione di solidarietà in Germania (la foto risaliva in realtà a una manifestazione del gruppo xenofobo Pegida).

Falsa anche la foto scattata all'interno del Bataclan prima della strage, vecchio il polemico tweet di Trump a cui ha risposto l'ambasciatore francese negli Usa, smentite le azioni anti-terrorismo a Strasburgo. Falsa soprattutto la notizia dell'incendio appiccato al campo profughi di Calais: un fatto vero ma risalente al 2 novembre e legato all'esplosione di una bombola del gas. Falsa anche l'uccisione di un terrorista a Bagnolet dove, in realtà, non ci sarebbe stata alcuna sparatoria ma solo alcuni petardi esplosi in occasione di un matrimonio.