Abu Bakr al-Baghdadi, il capo dell'Isis, torna a farsi sentire. In un messaggio audio, nel momento in cui il sedicente stato islamico appare in difficoltà, l'autoproclamato califfo dell'Isis afferma: 'i raid non ci hanno indebolito'. Un messaggio che arriva proprio quando a Ramadi, in Iraq, sono in corso, da diverse ore, violenti scontri tra le forze di sicurezza e gli jihadisti del califfato intorno all'edificio un tempo sede del governo provinciale della città, capoluogo della provincia di al-Anbar. Dopo la potente offensiva poggiata da raid aerei della coalizione che al-Baghdadi considera inefficaci, ma che hanno permesso martedì all'esercito iracheno di fare irruzione nella città.

L'avanzata, negli ultimi giorni, è stata comunque ostacolata dalle mine antiuomo nascoste nel terreno, dai cecchini appostati sugli edifici e dagli attacchi suicidi degli jihadisti. Intanto in Siria l'uccisione di ZahranAlloush sembra avere avuto diverse conseguenze: la prima è quella di ricordare che il conflitto non riguarda solo l'Isis, perché a contendersi il paese c'è un regime brutale e diverse formazioni di ribelli, alcune estremiste e vicine ad altri gruppi terroristici come al-Qaeda, altre che si oppongono al contestato presidente Bashar Assad e che dovranno sedersi al tavolo delle trattative per una pacificazione considerata ancora molto lontana.

Evacuazione sospesa dallo stato islamico

Si iniziano subito a complicare gli sforzi per gli aiuti ai civili intrappolati nelle zone di guerra. Il piano definito con la mediazione delle Nazioni Unite per l'evacuazione di circa cinquemila ribelli siriani vicini allo stato islamico e delle loro famiglie dal campo profughi di Yarmouk, dai vicini quartieri del sud di Damasco dove i civili braccati dalle forze di Assad sono in totale circa 18.000, è stato sospeso per ragioni logistiche non del tutto precisate.

I ribelli dell'esercito dell'Islam avrebbero, infatti, posto il loro divieto al passaggio dei convogli nei territori che controllano. Intanto duri scontri sono stati segnalati anche nella zona di Aleppo con almeno 70 vittime registrate nelle ultime ore.