Attacco ad una pattuglia Nato in Afghanistan. Sei militari statunitensi sono morti dopo un attentato sucida nei pressi della base aerea di Bagram ad una manciata di km a nord di Kabul. Al momento dell'attacco la pattuglia stava incontrando un leader locale. Secondo quanto ricostruito da un portavoce dell'Alleanza, il killer kamikaze si sarebbe gettato sul convoglio mentre viaggiava in sella ad una moto. L'attacco ha provocato anche tre feriti, altri due soldati statunitensi ed un interprete del luogo.
La dura condanna della Casa Bianca
Parole amare e di ferma condanna da parte di Washington.
Dalla Casa Bianca l'attacco viene definito "codardo" ma con fermezza viene ribadito che questo ennesimo assalto alle forze di pace "non fermerà l'impegno per sostenere il popolo ed il governo afghano". Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha assicurato che le forze militari non si lasceranno intimorire. "Non ci fermeremo nella missione di combattere il terrorismo - ha sottolineato - e continueremo la nostra opera per promuovere pace e stabilità".
L'attentato rivendicato dai talebani
In queste ore l'Ansa ha reso nota una e-mail da parte dei terroristi. L'attacco suicida è stato rivendicato dai talebani che hanno dichiarato di aver ucciso addirittura 19 marines. Non è stato l'unico fatto di sangue accaduto ieri a Kabul.
Una donna infatti è stata uccisa dopo essere uscita da una palestra. La fonte in questo caso è Tolo TV che ha parlato anche di un arresto. Le manette sarebbero scattate per il mullah di una moschea che si trova poco distante dal luogo dell'omicidio. La donna è afghano-americana, il suo nome era Lisa Akbari.
Il 2015 in Afghanistan, un bagno di sangue
L'anno che si avvia alla conclusione è stato il peggiore come numero di vittime e di attentati dalla fine del regime dei talebani. L'Afghanistan, oltre all'infinita guerra dell'attuale governo sostenuto dagli Stati Uniti e dalle altre forze alleate, ha dovuto fare i conti con la nuova minaccia dell'Isis che lo scorso aprile in un attentato suicida ha ucciso 38 persone e ne ha ferite 125.
Ovviamente nel conto c'è anche la sanguinosa battaglia di Kunduz, riconquistata dai talebani che ha poi subito la controffensiva dell'Alleanza, le oltre 50 vittime dall'assalto talebano all'aeroporto di Kandahar e gli 11 morti causati da un'autobomba alla foresteria dell'ambasciata spagnola di Kabul. Sono soltanto alcuni episodi, i più cruenti. Un elenco lunghissimo di una "sporca" guerra che non si combatte in campo aperto, iniziata già all'indomani della sconfitta del regime integralista nel 2001.