Giosuè Ruotolo (26 anni) avrebbe scritto cose cattive riguardanti Trifone Ragone (28 anni al momento della morte). La destinataria, in questo caso, sarebbe stata la fidanzata di quest'ultimo, Teresa Costanza (30). A fare tale importante rivelazioneè Rosaria Patrone (24), fidanzata di Ruotolo. Al momento, entrambi i fidanzati sono indagati: Giosuè per duplice omicidio, Rosaria per favoreggiamento. La giovane avrebbe confidato il tutto ad un'amica chiedendole di non dire ciò a nessuno. Ma perchè Ruotolo avrebbe dovuto nascondersi sotto falso nome?

Perchè avrebbe dovuto insultare Trifone che, almeno apparentemente, era un suo caro amico?

Un segreto da mantenere

Ecco cosa avrebbe detto esattamente la Patrone alla sua amica riguardo le calunnie lanciate dal suo ragazzo a Trifone: "Non dire nulla di quel profilo Facebook di cui ti ho parlato". Ignoriamo i preciso contenuto di quest messaggi, maprobabilmente riguardano particolari privati su Trifone, troppo intimi per poter essere esternati così facilmente alla luce del sole. Teresa sicuramente non sapeva di interloquire con Giosuè. Ricordiamo che quest'ultima ed il suo amato Trifone furono uccisi il 17 Marzo scorso nel parcheggio del palazzetto dello sport di Pordenone. I messaggi inviati dal falso profilo Facebook sono al momento al vaglio degli inquirenti.

L'avvocato Roberto Rigoni Stern, legale di Ruotolo, ha di recente fatto una dichiarazione a netta difesa (ovviamente) del suo cliente: "Chi sparò è un killer di professione e Ruotolonon lo è".

L'altare profanato

Negli ultimi tempi è accaduto un altro fatto particolarmente grave, qualcuno ha profanato l'altare funebre dedicato ai due fidanzati di Pordenone.

Secondo le testimonianze di un anziano, l'altarino è stato preso a calci da una persona non ancora identificata. Esso era stato allestito dai familiari di Teresa e Trifone sul luogo dell'agguato. Un semplice atto vandalico od un messaggio di avvertimento collegato ai due delitti? Il fattaccio è accaduto lo stesso giorno in cui Rosaria è stata interrogata dagli inquirenti.