L'assassino di Ashley Olsen, la ragazza trovata senza vita e senza vestiti nel suo appartamento, ha finalmente un volto ed un nome. Le indagini della polizia hanno portato nuovi indizi che sono stati fondamentali per ricollegarsi all'assassino. La ragazza sarebbe dunque morta per strangolamento, ma sul suo corpo sono state rinvenute altre lesioni che, da sole, sarebbero bastate a causarne la morte: si tratta di due fratture al cranio. Resta questo ora l'unico mistero della morte di Ashley Olsen. Il reo confesso c'è e si chiamaCheik Diaw, un ragazzo incensurato di ventisette anni, ma clandestino in Italia da poco.

A Firenze faceva lavori saltuari e frequentava i locali dell'Oltrarno. La polizia lo ha fermato ieri sera e lo ha interrogato per tutta la notte. Il giovane, nel corso dell'interrogatorio, ha fornito una versione dei fatti sostanzialmente "ammissiva" delle accuse e che lo rende quindi colpevole di omicidio.

'Non volevo ucciderla, è caduta ed ha sbattuto la testa'

Non si capiscono, però, né il movente né la dinamica dell'omicidio.'Non volevo ucciderla, è caduta ed ha sbattuto la testa', questa la confessione del giovane clandestino, ma sorge spontaneo chiedersi perché allora ha stretto un cavetto attorno al collo della ragazza? I due si erano conosciuti all'interno di una discoteca, la sera stessa, ed erano andati a casa di lei dove avevano poi fatto l'amore, con molta probabilità sotto l'effetto di alcool e droga.I racconti del ventisettenne coincidono con le riprese di alcune telecamere della zona.

Non c'è nessun segno di giochi erotici ed è stato proprio il preservativo usato e lasciato nel water, assieme ad una cicca, a permettere alla poliziadi inchiodare l'assassino grazie al DNA, che risulta essere dello stesso tipo di quello trovato sotto le unghie della vittima. Per arrivare a lui, però, era stata decisiva un'altra sua mossa sbagliata: il ragazzo, stando a quanto comunica la polizia, ha esportato il telefonino di Ashley ed ha inserito la propria scheda, utilizzandolo.