Orrore in Siria al confine con l'Iraq: militanti dello stato islamico hanno ucciso almeno 300 persone sabato 16 gennaio, nei sobborghi di Dayr az Zor, nota anche come Deir el-Zor, al confine con l'Iraq, in quello che è stato definito dai media nazionali ed internazionali un “massacro spaventoso”. I jihadisti sono entrati ieri nei sobborghi della città siriana di Dayr az Zor, Aysh e Begayliya, controllati dal regime siriano e sono entrati casa per casa ad uccidere le persone. La regione rappresenta il cuore energetico del paese, vista la presenza di circa tre quarti dei giacimenti di greggio.

Una strage di innocenti

Secondo le fonti di Damasco, almeno 300 i morti tra civili filo-governativi e militari e almeno 400 persone prese in ostaggio dall’ISIS. Attivisti locali denunciano che almeno 150 persone, tra cui donne e bambini, sono state brutalmente uccisedai miliziani dell’ISIS a Dayr az Zor.

L’osservatorio nazionale siriano (Ondus) ha confermato le violenze e ha informato che tra le vittime ci sono militari, paramilitari e le loro famiglie. Attivisti del gruppo hanno detto che almeno 135 persone sono state uccise durante l’assalto e che appena 80 di loro erano soldati o miliziani filo-governativi mentre, mentre il resto delle persone uccise erano civili.

Alcune delle vittime "sono state crocifisse"

Sei kamikazesi sono fatti esplodere vicino a luoghi di governo a Dayr az Zor. Dopo aver ucciso decine di forze sicurezza governative i militanti dell’Isis sono riusciti a penetrare nel villaggio e a quel punto hanno iniziato a massacrare i civili. Una fonte ha dichiarato a Reuters che è stato compiuto un massacro tra i civili, chi non è rimasto ucciso durante gli attacchi è stato decapitato senza pietà.

Ansa scrive che alcune delle vittime "sono state crocifisse". Icorpi delle vittime poi sono stati gettati nel fiumeEufratee ora si teme per i 400 civili presi in ostaggio.

Rami Abdel-Rahman capo dell’Osservatorio siriano per i diritti umani ha dichiarato: “Temiamo che i 400 civili vengano giustiziati o ridotti in schiavitù con il pretesto che erano sostenitori del regime” Secondo i report degli attivisti dell’Osservatorio,la città di Dayr az Zor, al confine tra Siria ed Iraq, è ormaiquasi completamente nelle mani dell’Isis, ad eccezione dei sobborghi nei pressi di un aeroporto militare.

Fonti governative informano che nella giornata di domenica i sobborghi sono stati riconquistati dai militari filo-governativi di Damasco che sperano di riprendersi anche la città per tornare ad essere energeticamente indipendenti.