Tre persone le cui foto, ricavate dai filmati delle telecamere del servizio di sicurezza dell'aeroporto, sono state diffuse dalla polizia belga. Sono forti i sospetti che si possa trattare dei tre autori di uno dei due attentati terroristiciche hanno colpito stamani Bruxelles, quello in aeroporto.

L'identikit del ricercato

Due dei tre attentatori sarebbero morti nell'esplosione. Un terzo sarebbe sopravvissuto e sarebbe attualmente ricercato dalle forze dell'ordine. Nella foto diffusa dalla polizia belga, l'uomo indossa una giacca chiara ed un cappello scuro calato sugli occhi.

L'appello è stato diffuso anche su Facebookcon la richiesta, indirizzata a chiunque sia in grado di individuare il sospetto, di rivolgersi al numero di telefono indicato. Viene ovviamente garantita massima discrezione.

Sale il bilancio delle vittime

Il bilancio, ancora provvisorio, dei due attentati che hanno colpito l'aeroporto Zaventem e la fermata della metro a Maelbeek è salito a 30 morti e 230 feriti. Tra i feriti ci sono anche tre cittadini italiani ma non sono in gravi condizioni. Intanto i network legati allo Stato Islamico, oltre a rivendicare l'azione, hanno diffuso un comunicato con pesanti toni di minaccia. "Gli attacchi sono stati compiuti da una cellula segreta dell'Isis e quello che è accaduto alla capitale dell'UE è ancora niente.

Ciò che vi attende sarà ancora più duro".

Condanna da parte di esponenti islamici

In parecchi, tra esponenti di spicco del mondo islamico, hanno condannato fermamente il duplice attentato di Bruxelles. Ahmed El-Tayyeb, Grande Imam di al-Azhar che viene considerata la massima autorità teologica sunnita, ha parlato di "crimini odiosi che vanno contro i precetti dell'Islam, di tutte le altre religioni e dei diritti umani".

Gli fa ecoSheik Shawki Allem, leader dell'autorità islamica de Il Cairo. "Il terrorismo - ha sottolineato - è una minaccia per tutti". Anche la Lega Araba ha espresso condanna unanime nei confronti degli attentati di Bruxelles. "Questi vili attacchi - ha detto il segretario generale Nabil Elaraby - mirano a destabilizzare pace e sicurezza nel mondo". Da qui l'invito alla comunità internazionale di restare unita nella lotta al terrorismo.