Sarebbe stato, dunque, Giosuè Ruotolo a commettere il duplice omicidio di Trifone Ragone e Teresa Costanza,i due fidanzati di Pordenone che venne uccisa la sera del 17 marzo 2015, alle 19:50, nel parcheggio di fronte alla palestra dove si allenavano. Sei colpi di pistola sparati dalla sua Beretta 7,65, anche se, in realtà, mancano i testimoni oltre ai riscontri scientifici come la prova del DNA.

Il procuratore di Pordenone, Marco Martani, ha parlato di processo indiziario a carico del 26enne caporal maggiore che si trova attualmente nel carcere di Belluno per effetto dell'ordinanza di custodia cautelare.

Ultime news delitto Trifone e Teresa, 10 marzo: vendetta, gelosia e invidia

Una storia torbida, dove gli ingredienti principali sono la vendetta, la gelosia e l'invidia. Maria Rosaria Patrone, fidanzata del Ruotolo, temeva che la sua amicizia con Trifone lo avrebbe portato a tradirla con un'altra donna. Giosuè Ruotolo, d'altro canto, provava ammirazione verso l'amico ma anche invidia: un'invidia tale da ideare, nell'estate del 2014, un piano diabolico per metterlo nei guai. Ruotolo creò un profilo Facebook spacciandosi per una certa ragazza di nome Annalisa: così cominciò ad inviare a Teresa dei messaggi all'interno dei quali si diceva che Trifone stava con lei solamente perchè aveva i soldi.

'Sei cornuta e contenta': frasi offensive come questa spinsero Trifone a voler scoprire chi si celasse dietro quel fantomatico profilo social.

Ben presto, scoprì che quei messaggi venivano inviati dal computer della caserma, risalendo così a Giosuè Ruotolo.

Omicidio Trifone e Teresa: la prova che inchioda Ruotolo è l'auto

I due si affrontarono faccia a faccia e ne venne, inevitabilmente, fuori una rissa. Trifone minacciò Giosuè di denunciarlo e gli disse che gliela avrebbe fatta pagare: sono stati gli stessi inquilini del Ruotolo a svelare i particolari di questo scontro fisico tra i due ragazzi.

L'accusa di favoreggiamento per Maria Rosaria Patrone deriva dal fatto che avrebbe cancellato dal proprio telefonino qualsiasi messaggio inviatole da Giosuè riguardante l'omicidio, oltre a qualsiasi contatto con la povera Teresa.

Pur non essendoci stati testimoni oculari, la prova decisiva che incastrerebbe Ruotolo sarebbe la presenza, alle ore 19:15, della sua Audi A3 nel parcheggio della palestra, a soli otto metri e mezzo di distanza dalla Suzuki di Trifone e Teresa.

Secondo gli inquirenti si sarebbe trattato di un appostamento. La stessa auto venne inquadrata successivamente nei pressi del Parco San Valentino, dove il 18 settembre scorso venne ritrovata l'arma del delitto.