Lo scorso 13 ottobre, i rapitori di Salvatore Failla telefonarono alla moglie di uno dei due tecnici uccisi in Libia. 'Ciao sono Salvo...', queste le parole di Salvatore, nella sua ultima conversazione con la moglie, mentre era segregato dai suoi aguzzini nella capitale libica. Un audio davvero drammatico che la signora Rosalba ha deciso di far sentire a tutti, durante la conferenza stampa, alla presenza anche delle due figlie Erica ed Eva.

Gentiloni: 'Non è stato pagato alcun riscatto'

'I miei compagni sono stati portati via. Sono solo ed ho bisogno di cure.

Parla con la stampa. Cerca di muovere tutto quello che puoi', queste le ultime parole dell'uomo. In quella conversazione telefonica, Rosalba chiedeva ad uno dei rapitori dove fossero i compagni di Salvatore. Questa testimonianza sembra proprio essere un atto d'accusa nei confronti del governo italiano mentre il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni evidenzia che non è stato pagato alcun riscatto per gli altri uomini liberati. Inoltre, il ministro nega un intervento immediato in Libia. Ma, dallo stato libico, arriva la propaganda dell'Is che minaccia una guerra contro i crociati della Gran Bretagna, della Francia e dell'Italia.

Arrivate a Ciampino le salme di Failla e Piano

Intanto, le salme di Failla e Piano sono rientrate in Italia la notte scorsa, con un velivolo C130 atterrato sull'aeroporto di Ciampino.

Qualche ora prima dell'arrivo, la vedova di Salvatore e sua figlia si sono sfogate, determinate a rivelare tutto quello che prima non potevano dire per non compromettere l'eventuale liberazione degli ostaggi. 'Nessuno ci ha aiutato a riportare a casa i nostri cari'. Rosalba, inoltre, evidenzia che, dopo la telefonata dei rapitori di Salvatore, il ministero degli Esteri ha consigliato di non rispondere più al telefono.

Tanta rabbia anche a causa dell'autopsia fatta a Salvatore, quando invece avevano promesso che questo non sarebbe accaduto. 'Non voglio i funerali di Stato', queste le parole della vedova Failla.

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