Le autorità della piccola comunità dell’Ontario Attawapiskat hanno dichiarato lo stato di emergenza dopo che 11 persone hanno tentato di togliersi la vita in un solo giorno.

Attawapiskat è una cittadina dell’estremo nord dell’Ontario abitata da 2000 indigeni facenti parte della popolazione aborigena canadese, i cosiddetti First People, in riferimento alla prima popolazione di nativi che si è insediata nello stato.

Ultimamente Attawapiskat è diventata famosa sui media nazionali per l’elevato numero di casi di suicidio che si sono verificati in pochi mesi; quella che appare una vera e propria epidemia ha avuto inizio nell’ottobre del 2015 con il suicidio di un giovane di 13 anni, Sheridan, vittima di bullismo a scuola.

Nel mese di settembre sono 100 le persone che hanno tentato di togliersi la vita e 28 nello scorso mese di marzo, delle quali ben 11 in un solo giorno.

Un’ombra buia apparentemente inspiegabile sta spegnendo la giovane popolazione di Attawapiskat tanto che il governo regionale ha deciso di inviare un team di assistenti sociali specializzati in salute mentale come risposta immediata allo stato di emergenza dichiarato dalle autorità locali.

Ma quello di Attawapiskat non è un fenomeno isolato; un’altra comunità di indigeni canadesi della provincia di Manitoba aveva lanciato un analogo allarme alle autorità federali nei mesi scorsi, dopo 6 suicidi in 2 mesi e 140 tentativi in 2 settimane.

Le ragioni dell’epidemia di suicidi

Nel Canada vivono 1.4 milioni di persone indigene, circa il 4% della popolazione complessiva, con elevati livelli di povertà e una speranza di vita inferiore rispetto ad altri canadesi.

Per decenni le inchieste governative e gli organismi internazionali per i diritti umani hanno ripetutamente e costantemente sottolineato l’inaccettabile divario nel godimento dei fondamentali diritti umani tra i popoli indigeni e non.

Pur vivendo infatti in uno dei paesi più ricchi al mondo, le comunità indigene continuano ad affrontare impoverimento, inadeguatezza di alloggi, insicurezza alimentare, mancanza di acqua potabile e depauperamento delle proprie terre.

Benché la Costituzione Canadese sostenga la situazione della comunità indigena come impegno nazionale, il fallimento nella protezione dei diritti di questi popoli, delle loro terre e delle loro risorse, mina la loro capacità di mantenere uno stile di vita dignitoso.

Amnesty International ha da tempo espresso preoccupazione per la continua violazione dei diritti di queste minoranze e ha sottolineato che i popoli indigeni di tutto il mondo sono costantemente i più emarginati e vittime degli interessi della società globale.

L’epidemia di suicidi della piccola comunità dell’Ontario non è che la punta di un inquietante iceberg che coinvolge il mancato impegno di tutti i governi nella salvaguardia dei diritti internazionali.