Il Pianeta Rosso, spesso protagonista quando si parla di scoperte e cospirazioni, torna a far parlare di sé. Questa volta non si tratta però di nessuna immagine misteriosa o reperto strano scovato dagli smanettoni del web o dagli appassionati della teoria aliena. La notizia arriva direttamente dall'Osservatorio Stratosferico per l'Astronomia Infrarossa (SOFIA per la sua sigla in inglese) della NASA, che ha individuato atomi di ossigeno sul territorio marziano, dalle missioni Viking e Mariner degli anni 70. La notizia è apparsa sul sito dell'agenzia spaziale, che ci tiene a precisare che l'ossigeno presente nell'atmosfera di Marte ha un impatto significativo sugli altri componenti che sfuggono dall'atmosfera del pianeta.

"L'ossigeno atomico presente nell'atmosfera di Marte è molto difficile da individuare e misurare", spiega la scienziata Pamela Marcum. "Per fare osservazioni all'infrarosso, è necessario essere al di sopra dell'atmosfera terrestre ed utilizzare strumenti altamente sensibili", ha aggiunto. Con la tecnologia di un tempo, era molto più difficile individuarlo a causa del tasso di umidità del cielo e della terra, tanto che la NASA in collaborazione con il Centro Aerospaziale Tedesco, ha modificato un boeing 747SP, per trasportare un telescopio al fine di effettuare osservazioni al di sopra degli 11.000 metri.

L'uomo su Marte nel 2030

Una notizia certamente importante, dato che la NASA ha previsto per il 2030 l'invio dei primi coloni su Marte, anche se, l'agenzia spaziale tiene a precisare che il tipo di ossigeno presente sul Pianeta Rosso non è respirabile dagli umani e servirà agli scienziati solo a capire meglio la composizione e il comportamento dell'atmosfera marziana.

La NASA prevede che i pionieri terrestri resteranno come prima missione almeno un anno in sosta sul Pianeta Rosso, anche se tuttavia, ci sono molti problemi da risolvere per questa avventura, primo tra tutti la gestione delle risorse. Solo 14 anni di attesa per sapere se si riuscirà in questa incredibile missione.