Il Venezuela, la cui economia è basata sulle esportazioni di greggio, da quando il prezzo del barile è crollato, è sprofondato in una situazione di profonda crisi. Che peggiora di mese in mese. Il governo venezuelano prova a negare, ma la situazione è drammatica. Il New York Times ha pubblicato un reportage fotografico diMeridith Kohut che documenta la situazione degli ospedali, dove muoiono sette bambini al giorno. I medici sono costretti ad operare senza le attrezzature necessarie, i degenti sono adagiati per terra.

Il presidente del Venezuela nega la situazione

Il presidente venezuelano Nicolas Maduro nega la drammaticità della situazione. Egli sostiene che il sistema sanitario del Venezuela sia "il migliore dell'America latina dopo quello di Cuba", ma il tasso di mortalità, salito alle stelle, sembra dargli decisamente torto. Talvolta negli ospedali, tenuti in condizioni igieniche precarie, manca persino la corrente elettrica.

Insieme al prezzo del petrolio, è crollato il paese

Da quando il prezzo del petrolio è crollato,il governo venezuelano ha visto ridursi notevolmente le entrate, e questo ha avuto ripercussioni sullo stato sociale offerto ai cittadini, e di conseguenza sulla vita di moltissimi cittadini.

L'elettricità, il cibo e persino la carta igienica, sono stati razionalizzati. L'impatto di questa crisi sulla popolazione, ed in particolare sulle classi più deboli, è devastante.

Il reportage della fotografa Meridith Kohut

La fotografa Meridith Kohut ha realizzato uno sconvolgente reportage fotografico per il "New York Times", che negli ospedali ha trovato pazienti sanguinanti abbandonati a se stessi sul pavimento.

Le condizioni dei presidi sanitari, sono incredibili. Mancano gli antibiotici e altri medicinali, i guanti sterili utilizzati per le operazioni chirurgiche, manca persino il sapone. I medici non dispongono nemmeno degli attrezzi necessari per fare il loro lavoro, ed il risultato è che in media, nel paese, ogni giorno muoiono ben sette bambini. Questo, secondo Maduro,sarebbeil famoso "migliore sistema sanitario dell'America latina dopo quello di Cuba"