Il voto è arrivato. Non è stato schiacciante ma ha lo stesso segnato un momento storico nella vita dell'Unione Europea. Con il 51,9% gli inglesi hanno deciso: via dall'UE. Nonostante il grande impatto emotivo successivo all'uccisione della deputata Joe Cox, favorevole al "remain", l'elettorato si è espresso per l'abbandono. La Gra Bretagna non ha mai aderito alla moneta unica, mantenendo la sterlina. Con questo referendum cosa cambia di fatto? Per ora un solo dato è certo. Le borse crollano. Ma cosa c'entra con la vita reale dei cittadini?

L'Inghilterra esce dall'UE e la borsa di Tokyo crolla: l'incubo è solo delle banche?

Non appena arrivati i risultati definitivi dallo spoglio dei voti, la borsa di Tokyo ha segnato un meno 7,92%. La domanda nasce spontanea: cosa c'entra un mercato dall'altra parte del mondo con un referendum europeo? C'entra eccome, dato che l'Inghilterra rappresenta il secondo partner commerciale della Cina. I cinesi, o sarebbe meglio dire i mercati cinesi, avevano scommesso tuttosull'ipotesi di permanenza della Gran Bretagna nell'Unione Europea. Scommessa persa a quanto pare, conle prevedibili conseguenze.Questa débâcle non può non far pensare al caso Islanda, salvatasi dallo spauracchio della crisi grazie al fallimento delle banche.

Di fatto l'informazione ha puntato molto, se non tutto, sul rischio catastrofe per l'economia, omettendo però di citare, seppur con le doverose differenze, esempi di altri paesi che dall'uscita dal monopolio economico europeo hanno guadagnato. E intanto anche il petrolio cala, con un - 5,4% secondo i dati in arrivo da New York.

Francia ed Italia pronti al referendum? Salvini e Le Pen: ora tocca a noi

"Grazie Uk, ora tocca a noi. #Brexit". Ecco quello che ha scritto Matteo Salvini. leader leghistain un tweet subito dopol'esito del referendum. Dello stesso tenore il commento di Marie Le Pen, leader del Front National francese. La stessa afferma che si tratta di una vittoria per la libertà, e chiede a gran voce un medesimo referendum per la Francia.

In Italia la voce di Salvini si unisce a quella di tanti movimenti, primo fra tutti il Movimento Alternativa per l'Italia, che da anni si battono per sottrarsi al monopolio economico e finanziario dell'Unione Europea. A seguire l'Olanda, tramite il leader del partito euroscettico "Pvv", Wilders, ma anche la Polonia, la Danimarca, la Finlandia e l'Austria con le loro parti separatiste stanno già preparandosi a cavalcare l'onda d'urto, o come è stata definita "Londra d'urto", di un voto che potrebbe cambiare gli scenari politici ed economici del mondo.

Se vuoi rimanere aggiornato sui temi che ti appassionano e ricevere tutte le mie news, clicca sul tasto SEGUI che vedi in alto accanto al mio nome.