Sta facendo discutere l'uccisione del gorilla di 17 anni "Harambe", uccisione avvenuta nello zoo di Cincinnati, città statunitense che si trova nel sud dell'Ohio.

Secondo la "tesi ufficiale", l'uccisione del gorilla era giustificata in quanto il gorilla poteva essere pericoloso nei confronti di un bambino di quattro anni caduto nel recinto dello stesso "Harambe", ma tale tesi è stata respinta da molti e la notizia sta sempre di più facendo scalpore, sia negli stessi Stati Uniti D'America che nel resto del mondo.

La rabbia degli animalisti e la veglia per Harambe

L'uccisione di Harambe ha scatenato una forte reazione di rabbia presso i movimenti animalisti locali, così come nazionali e internazionali.

Gli animalisti non credono alla "tesi ufficiale" diffusa dai gestori dello zoo e sostengono che l'uccisione del gorilla era da evitare, in quanto Harambe non presentava comportamenti aggressivi verso il bambino che era finito nel suo recinto.

Inoltre, secondo quanto riportato dal sito web di "TgCom 24", gli animalisti hanno organizzato una veglia in memoria di Harambe, veglia che ha visto la partecipazione di diverse decine di persone.

Il nuovo video sull'accaduto

Secondo quanto riportato in un articolo pubblicato dal quotidiano "il Corriere della Sera", sta facendo parlare un video sulla tragedia girato da un visitatore dello stesso zoo di Cincinnati.

Nel video, sempre stando a quanto scritto sul "Corriere della Sera", si nota che il gorilla afferri e trascini il bambino per qualche metro d'acqua ma non ha verso di lui nessun comportamento aggressivo.

Ciò sembrerebbe avvalorare maggiormente la tesi sostenuta dai movimenti animalisti e da chi non crede nella "tesi ufficiale" sostenuta dai gestori dello zoo, ma nell'articolo si fa anche notare che le urla dei visitatori dello zoo hanno reso alquanto nervoso il gorilla e potevano costituire un pericolo.

Comunque sia, c'è da segnalare che si è provocata una perdita non necessaria e che, se si fossero resi necessari, potevano essere utilizzati altri metodi non mortali per frenare un ipotetico attacco del gorilla nei confronti del bambino di quattro mesi.