Maria Ungureanu di appena dieci anni è un’altra vittima di violenza. Scomparsa di casa dopo essere ritornata dalla chiesa, è stata ritrovata morta in una piscina di S. Salvatore Telesino, nel Beneventano. Sulla schiena sono stati ritrovati dei graffi e l’autopsia ha accertato che ha subito violenza. La bambina non sapeva nuotare ed è morta per annegamento. Le indagini dovranno chiarire se Maria, prima di essere buttata in piscina, è stata stordita, dopo essersi ribellata al suo aguzzino. Omicidio e violenza sessuale le ipotesi di reato su cui stanno lavorando i Ris e le forze dell’ordine, per capire la dinamica dei fatti, per ricostruire un arco di tempo di cinque ore tra le 19,00 di domenica scorsa e la mezzanotte, quando purtroppo è stato rinvenuto il cadavere della piccola Maria.

Ad essere indagato per l’uccisione della piccola è Daniel, operaio rumeno di ventuno anni, amico di Andrea e Mario, genitori di Maria. Tra il giovane e la famiglia c’era un rapporto di frequentazione quotidiana; stando alle dichiarazioni dell’avvocato D’occhio, legale di parte, il ragazzo era stato aiutato a cercare lavoro, anzi, in alcuni casi il giovane aveva lavorato con il padre di questa piccola martire.

Maria violentata ed uccisa

Mai fidarsi degli amici di famiglia. Lo stanno constatando sulla loro pelle la madre ed il padre di Maria. Il giovane, condotto davanti ai Carabinieri, non ha dato una versione convincente e per Mario mente quando afferma che avrebbe voluto avvertirlo dell’ultima volta che ha visto la bambina.

Stando alle dichiarazioni del ventenne, unico inscritto nel registro degli indagati, Maria avrebbe incontrato Daniel quando è uscita dalla Chiesa Dell’Assunta, situata a poca distanza dall’abitazione del romeno. Sarebbe stata Maria a chiedergli compagnia e, dal momento che Daniel doveva raggiungere la sorella a Telese Terme, la bimba lo avrebbe accompagnato.

Essendo però il tragitto impegnato per una gara podistica, i due sono ritornati indietro a S. Salvatore Telesino e Maria sarebbe rimasta nei pressi della chiesa insieme ad altre bambine. Gli inquirenti cercano conferma della sua versione anche attraverso i tabulati telefonici, in quanto pare che abbia trascorso la nottata a casa con il fratello, con il quale vive, dopo essere rientrato intorno alle due.

Non si capisce bene come Maria sia arrivata nella piscina di quell’agriturismo recintato, chiuso per riposo settimanale. Saranno gli investigatori a chiarire gli spostamenti per capire se in quell’area abbiano transitato altre persone.

Non si dà pace la mamma di Maria

Gli orchi sono di solito quelli che abbiamo vicino, gentili educati, pronti a ghermire la preda. Non si da pace la madre di Maria che, in un’intervista Repubblica, dice di aver perso tutto. Maria era figlia unica, ed Andrea aveva fatto enormi sacrifici per farla arrivare in Italia, avendo vissuto fino all’età di sette anni con i nonni in Romania. Maria e la sua innocenza sporcata, la voglia di vivere la sua infanzia come tutte le bambine della stessa età andando in bicicletta o pattinando, ha conosciuto l’orrore della violenza, strappata alla vita, all’affetto dei suoi cari da un uomo che diceva di essere amico della sua famiglia.

La comunità di S. Salvatore Telesino è scossa. Per dovizia di particolari c’è da aggiungere che proprio in Campania si registra il più alto tasso di casi di violenza e maltrattamenti tra le mura domestiche. Sono state raccolte testimonianze su un campione che hanno rivelato che l’incesto a Napoli e dintorni è considerato la normalità. Il fenomeno è trasversale e rimane sotterraneo, per cui non è più possibile tacere su fatti così brutali, che stanno rischiando di trasformarsi in piaga sociale.