Il proprietario delle serre presso cui i carabinieri hanno rinvenuto circa seimila piante di cannabis, nel corso dell'operazione che è costata la vita al maresciallo Silvio Mirarchi, è stato tratto in arresto. Si chiama Francesco D'Arrigo, ha 54 anni ed è originario di Partinico. L'uomo al momento è accusato di coltivazione di sostanza stupefacente ed è stato rinchiuso nel carcere di Trapani a disposizione dell'autorità giudiziaria. Anche attraverso il suo interrogatorio, il pubblico ministero Anna Cecilia Sessa che coordina le indagini cercherà di far luce sulla modalità cheche ha portato alla morte del sottufficiale dell'Arma, deceduto ieri sera all'ospedale "Civico" di Palermo dopo il secondo intervento chirurgico che tentava di salvargli la vita.

I funerali saranno celebrati sabato

Le sue condizioni erano apparse disperate già nel momento in cui, dopo la sparatoria, era stato trasportato d'urgenza al pronto soccorso dell'ospedale "Paolo Borsellino" di Marsala. E' stato colpito alle spalle da due proiettili che gli hanno perforato l'aorta ed un rene. Oggi comunque è stato effettuato l'esame autoptico sul corpo, le cui esequie saranno celebrate sabato in Chiesa Madre, a Marsala. La sua morte durante un'operazione di servizio è stata ricordata oggi a Roma durante le manifestazioni per il 70esimo anniversario della Festa della Repubblica. Il suo nome è stato scandito e salutato con un lungo applauso. Profondo cordoglio è stato espresso dal ministro dell'interno, Angelino Alfano.

"Ancora una volta - ha detto - i carabinieri pagano un alto tributo per portare alta la bandiera della legalità e garantire la sicurezza dei cittadini e dello Stato".

Le indagini sulle coltivazioni di droga nel trapanese

Intanto, come detto, le indagini dei carabinieri del comando provinciale di Trapani proseguono a 360 gradi.

Al momento, una delle ipotesi al vaglio degli investigatori, sarebbe quella che ad esplodere i colpi di arma da fuoco nei confronti dei due carabinieri possano essere stati uomini posti a guardia della piantagione che potrebbero aver scambiato i militari in borghese per "ladri di marijuana". Il fenome dei furti nelle piantagioni di cannabis sarebbe abbastanza diffuso ed in merito nella zona ci sarebbero altri precedenti.

Poche settimane fa, infatti, un cittadino rumeno era stato ferito a colpi di fucile a pochi chilometri dal luogo dove si è consumato il ferimento mortale di Silvio Mirarchi. A fine maggio invece era stato rinvenuto un cadavere carbonizzato, sempre nella stessa zona. Tutti elementi che sarebbero stati al centro delle indagini condotte da Mirarchi e dagli altri militari.