Nuovo orrore che riguarda l'Isis e i miliziani del sedicente Califfato, anche noto come l'autoproclamato "Stato Islamico".
I miliziani islamisti radicali si starebbero rendendo responsabili della vendita di esseri umani tramite i social network e/o social media, in questo caso Whats App.
Infatti, secondo quanto riportato da un articolo di Claudio Cartaldo per il quotidiano "il Giornale", i miliziani del Califfato starebbero vendendo schiave sessuali rigorosamente vergini "al prezzo di 9mila dollari l'una".
Anche bambine tra le schiave sessuali
Secondo sempre quanto riportato sull'articolo del "Giornale", tra le schiave sessuali messe all'asta dal sedicente Stato Islamico vi sono anche bambine.
Più specificatamente, l'articolo di Cartaldo mette in evidenza che tra gli annunci pubblicati dall'Isis su Whats App figura anche una bambina di 11 anni, bambina facente parte della minoranza etnica fortemente perseguita dall'Isis degli "Yazidi".
Sempre stando a quanto riportato dal già citato l'articolo, la notizia della diffusione della compravendita delle schiave sessuali online è stata resa nota dalla Cnn durante l'intervista con Abdullah Shrem, "un uomo che si è impegnato a salvare le donne yazide dall'Isis".
Schiave sessuali vendute anche su Facebook
Proprio pochi giorni fa era giunta un'altra notizia relativa al traffico di schiaveche i miliziani dell'Isis gestiscono e diffondono online.
La notizia era stata diffusa dal quotidiano statunitense "Washington Post" e riferiva della pubblicazione su Facebook degli annunci e delle foto delle schiave sessuali dell'autoproclamato Califfato.
Annunci e foto accompagnate dalla pubblicazione del prezzo della schiava, stabilito a 8 mila euro.
Indubbiamente, tali notizie servono come non mai a dar conto della barbarie di cui si stanno macchiando i miliziani del sedicente Stato Islamico così come del sistematico sfruttamento operato nei confronti dei prigionieri, in particolar modo nei riguardi delle donne e delle bambine rese mere "schiave sessuali".