I rapporti di vicinatoall'interno di un condominiosono noti per la non facile gestioni e le liti condominiali aumentano sempre di più. Sono frequenti comportamenti poco corretti, seppur sporadici. Tra questi rientra l'ipotesi di colui che brucia plastica, producendo oltre alle conseguenze negative di tale atto anche l'inevitabile fastidio in capo ai vicini. Costui è punito per l'attribuzione di reato di getto di cose pericolose. Codesto principio trova ratio proprio in una recente sentenza della Corte di Cassazione (sent. n. 24817/16). Gli "Ermellini" hanno annullato la decisione del tribunale di Asti che ha assolto una persona dal reato previsto dall'articolo 674 del codice penale per aver bruciato plastica ed alluminio, provocando fastidio e odori non gradevoli.
In virtù della decisione successivamente annullata dalla Cassazione, il fatto non sussiste, in quanto si è trattato di un evento isolato ed episodico. Al contrario, il reato di getto di cose pericolose richiede natura permanente.
Il reato in questione ha natura istantanea
Per i giudici di legittimità risulta condivisibile l'orientamento posto alla base del ricorso del procuratore della Repubblica. La sentenza afferma che in giurisprudenza è pacificamente ammesso che il reato di getto di cose pericolose è caratterizzato dall'istantaneità. Il carattere permanente non è escluso a priori, ma attiene ad una fase eventuale e successiva. In modo più dettagliato, viene specificato che la natura permanente del reato è ravvisata quando le fuoriuscite di gas sono connesse al ciclo produttivo.
Se, invece, si tratta di emissioni di gas provocati occasionalmente, si configura una fattispecie penale che non deve necessariamente essere permanente.
Se ne deduce che un solo atto capace di provocare gas, fumo e odori sgradevoli è sufficiente per l'imputazione del reato di cui all'articolo 674. Su questi assunti argomentativi si basa, quindi, la decisione di annullamento dell'assoluzione del Gip del tribunale. Trattasi di norme di una buona e corretta educazione della vita in comune con gli altri, che se rispettate eviterebbero di ricorrereall'avvocato per questioni di puro buon senso.