Un pacco postale, carico di eroina, destinato a una donna incensurata residente ad Assemini è stato uno dei tanti tasselli che ha fatto chiudere le indagini agli uomini della Squadra Mobile di Cagliari, coordinati dal dirigente Alfredo Fabbrocini, che poche ore fa hanno notificato ben cinque ordinanze di custodia cautelare per detenzione e spaccio di droga. “Si tratta di una banda a conduzione familiarecon base a Pirri – spiega il capo della Mobile durante la conferenza stampa di questa mattina in Questura – che gestiva un traffico di eroina proveniente dall’Olanda”.

Secondo l’accusa, infatti, Giampaolo Cocco (il capofamiglia), nato a Cagliari 53 anni fa, organizzavadal carcere di Uta (dov’era detenuto per reati legati alla droga) tutti i viaggi in Olanda dei suoi familiari e dei collaboratori che a ogni trasferta acquistavano mezzo chilo di eroina. Droga che, una volta rivenduta nel mercato al dettaglio, avrebbe almeno triplicato il guadagno.

I destinatari delle cinque ordinanze, firmate dal gip Roberto Cau, sono appunto Giampaolo Cocco, Gianluca Sanna, 45 anni residente a Quartu e il ventiduenne Matteo Cocco, figlio di Giampaolo . Insieme a loro è finita in carcere anche l’insegnante Teodora Manovella, 56 anni, compagna di Sanna. Carla Sartizzu, casalinga di 38 anni di Assemini, che secondo l’accusa era la destinataria del pacco di eroina spedito per posta dall’Olanda, ha l’obbligo di dimora.

L’accusa, per tutti e cinque, è di detenzione di droga ai fini di spaccio.

Indagini fulminee

Il lavoro degli uomini della Squadra Mobile di Cagliari, guidati dal dirigente Alfredo Fabbrocini, è iniziatocirca un anno fa. I frequenti viaggi in Olanda di Monica Delogu, compagna di Cocco, avevano infatti insospettitogli investigatori della polizia che, dopo un fine lavoro di intelligence, hannoarrestato la donna a Cagliari nel giugno del 2015.

Era infatti sbarcata in città con un volo proveniente da Amsterdam con mezzo chilo di eroina di ottima qualità. Nonostante questo, il presunto organizzatore del giro, Giampaolo Cocco, aveva comunque deciso di continuare i suoi movimenti dal carcere utilizzando come corrieri – spiega il capo della Mobile durante la conferenza stampa – suo figlio Matteo e lo stesso Sanna che il capofamiglia aveva conosciuto in carcere e che aveva conquistato la fiducia dell’uomo cedendo alcuni grammi di sostanza stupefacente a Teodora Manovella, la moglie.

I due presunti corrieri, nell’agosto del 2015, erano infatti partiti in tutta fretta in Olanda per fare un carico di eroina che, in quel periodo, era molto richiesta nel mercato cagliaritano.

“Il lavoro svolto dalla polizia è stato impeccabile – sottolinea Alfredo Fabbrocini, dirigente della Mobile – l’eroina in questi ultimi anni viene addirittura fumata. E chi lo fa, purtroppo, pensa che assunta in questa maniera faccia meno male. Ma si sbaglia di grosso”.