La strage di Dacca al ristorante con l'assalto da parte di 5 uomini aveva aumentato la fobia del terrorismo islamico e dei seguaci dell'Isis a livello esponenziale. Questo perché continuano a dare dimostrazione di come possano colpire ovunque e in qualsiasi modo, con le bombe o senza, per loro l'obiettivo è attaccare e uccidere senza mostrare pietà, così da spaventare il mondo intero.

Identificato il mandante

Tamim Chowdhury, questo il nome dell'uomo di 30 anni che la sera del 1° luglio ha massacrato oltre venti persone all'interno del ristorante.

Colpevoli di non saper interpretare passi del Corano, solo chi lo conosceva è stato risparmiato. Il giovane mandante è di doppia nazionalità, sia del Bangladesh che del Canada. Fa parte indubbiamente di un gruppo molto attivo nel territorio, ma fino a questo momento non si era riusciti a trovare nulla su di lui.

Le indagini che hanno portato alla sua identificazione

Più che una vera e propria indagine diretta sulla ricerca del mandante, la sua scoperta è avvenuta grazie ad un'operazione antiterrorismo che riguardava anche quella notte di terrore. Giunti alla sua idividuazione, la polizia ha aperto una vera e propria caccia all'uomo. Secondo le forze dell'ordine sarebbe ancora in Bangladesh, dopo essere tornato dal Canada tre anni fa.

Per ora nessuna novità sul caso, anche se c'è molto ottimismo per la sua cattura.

Una ferita ancora aperta

Rimane una ferita ancora aperta quella del ristorante di Dacca, dove una normalissima sera come tante ha visto una strage di innocenti, persone che avevano un lavoro, una famiglia dalla quale tornare, dei figli che ora cresceranno senza un genitore.

Un massacro senza comprensione, come del resto qualsiasi atto terroristico esula da ogni comprensione. L'unico sopravvissuto della strage ha raccontato i momenti di terrore vissuti quella sera e la telefonata che gli ha salvato la vita. Il Papa ieri ha lasciato un messaggio volto a chi fa atti di questo tipo: "Dio tocchi i cuori dei terroristi perché tornino sulla via della pace".