E' stato ufficialmente identificato anche il secondo terrorista che ha partecipato alla carneficina nella chiesa di Rouen; già noto all'anti-terrorismo e schedato, aveva tentato l'estradizione in Siria.Un copione già noto, che ha tentato di attuare anche il suo "compagno di merende": entrambi con la precisa volontà di arruolarsi nell'Isis.Trapelano molte indiscrezioni sui media francesi, che parlano diffusamente sia di Adel Kermiche (il primo terrorista identificato) che di Abdel Malik Petitjean.
Schedato dal 29 giugno sotto la lettera 'S'
Che l'attentatore - nato in Francia a Saint-Diè-Des-Vosges (nel Vosgi) e residente a Aix-Les-Bains in Savoia - fosse già schedato non ha fatto altro che, ovviamente, accrescere ed alimentare le polemiche sul territorio francese circa la sicurezza non solo dei confini - a questo punto - ma interna.Come si può non condividere l'ansia dei cittadini?
Del resto, trapelano i contenuti di messaggi audio agghiacciantiinviati ad Adel via Telegram: il ragazzo veniva invitato a compiere la strage senza alcuna pietà.
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Il terribile messaggio
"...Fai una carneficina, taglia due o tre teste", questo il contenuto dei messaggi, ordini eseguiti alla lettera come rivela in esclusiva il settimanale L'Express. La prima testa a cadere è stata quella delparroco, Padre Jacques Hamel.E che dire dell'invito rivolto agli amici sui social media ad imitare il proprio gesto? Una spirale di terrore, strage che chiama strage, senza fine.L'Isis, che ha rivendicato l'attentato, ha diffuso ieri un video propaganda, che vede protagonisti proprio i due carnefici di Rouen.
Nel filmato - realizzato dall'agenzia di stampa del Califfato, Amaq - i due ragazzi giurano fedeltà alla causa.
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Segnalato dalla Turchia ma troppo tardi
L'intelligence francese aveva ricevuto proprio dalla Turchia la segnalazione riguardante le simpatie estremiste e la pericolosità di Abdel; ora gli 007 francesi sostengono che la segnalazione fosse "tardiva" e che non c'è stato il tempo materiale per fermare l'attentatore.
Individuato in Turchia il 10 giugno, sembra che la segnalazione alla Direzione generale della sicurezza francese sia stata inviata solamente 15 giorni dopo.Si apprende che tre persone appartenenti alla cerchia familiare di Abdel sono state poste in stato di fermo, anche se le autorità sottolineano come non vi siano ancora riscontri concreti per collegarle all'atto criminoso.