I Carabinieri del Comando Provinciale di Milano hanno arrestato il titolare e una coordinatrice dell’asilo nidoBaby World di Viale Sarca, nei pressi del polo dell'UniversitàBicocca. Si tratta di Milena Ceres, 34 anni, ed Enrico Piroddi, 35, rei di aver maltrattato pesantemente e in maniera sistematica - a quanto emerge dai filmati video - numerosi minori di età inferiore ai 3 anni.
Le violenze nell’asilo dell’orrore
È partito tutto dalla denuncia di due ex educatrici che avevano lavorato nella struttura, la quale risulta da poco accreditata al Comune di Milano.
Le due avevano riportato la testimonianza di alcuni fatti gravissimi, confermati dalle telecamere nascoste dei carabinieri: i bambini sono stati più volte legati alle sedie con delle cinghie, percossi, insultati e persino morsicati. Sono stati rinchiusi nello stanzino buio dove venivano lasciati a urlare e disperarsi. Hanno subito, in sostanza, delle pesanti violenze fisiche e psicologiche, le quali potrebbero avere notevoli conseguenze sulla loro crescita. Nella struttura vigeva un clima di omertà, tanto che gli indagati non si sono fatti scrupoli neanche di fronte alle domande e ai sospetti dei genitori, inventando falsità per giustificare lividi e lesioni, frutto del loro “lavoro”.
La nonna del bimbo morsicato: mio nipote terrorizzato dall’asilo
A quanto pare i parenti del bimbo di soli 2 anni si erano accorti da tempo di quei segni sul collo e avevano anche chiesto spiegazioni, ma gli operatori del Baby World non si son fatti alcun problemaa dissimulare e a riversare le colpe su altri bambini. I nonni avevano anche notato chei pianti del piccolo si facevano più insistenti quando questo sapeva di dover tornare nell'asilo degli orrori.
Le indagini e l’arresto
Nel mese di aprile, in seguito alle testimonianze, i carabinieri del comando di Greco Milanese hanno dato via alle indagini, con tanto di intercettazioni ambientali e telecamere nascoste all’interno dell'asilo. Hanno deciso di intervenire di fronte all’aggressione real-time della coordinatrice ai danni del piccolo: la donna si era avvicinata inveendo e, dopo avergli tirato le orecchie, l’ha morso sul volto.
Webcam negli asili per prevenire violenze: si o no?
La lista delle strutture dove si sono verificati casi più o meno simili a questo è, purtroppo, assai lunga; uno di quelli che ha avuto grande impatto mediatico è stato quello dell’Asilo Cip & Ciop di Pistoia. Ci si interroga sino a che punto questo tipo di strutture private siano ambienti realmente sicuri e accoglienti “dove i vostri piccoli possono crescere e imparare con gioia e serenità”, come cinguetta subdolamente il sito del Baby World di Milano. Molti genitori si sono mobilitati per far sì che nelle scuole materne italiane vengano installate le telecamere, le quali documenterebbero la giornata trascorsa dai loro bimbi. Su Facebook è stato creato il gruppo #sialletelecamere, in riferimento a tutte le strutture che si occupano di assistere minori o soggetti indifesi, come disabili e anziani.
Su Change.org sono tante le petizioni dirette al Garante della Privacy, che nel 2013 ha dato un parere negativo sottolineando i rischi delle webcam in termini di riservatezza e libero sviluppo delle personalità dei bambini.
Dopo quattro anni, la sua posizione nei confronti del tema è leggermente cambiata: "Nessuno sottovaluta che asili nido possano diventare teatro di insopportabili violenze nei confronti di soggetti debolissimi e incapaci di denuncia, ma questo problema non può essere risolto dalle tecnologie. Il processo educativo fonda molta della sua efficacia nella libertà della relazionetra educatore e bambino, in un rapporto di spontaneità e naturalezza. Ed è ingiusto assoggettare a sorveglianza permanente tutti gli insegnanti italiani per punire le violazioni di pochi. Il problema, però, esiste e stiamo valutando le contromisure più equilibrate" ha dichiarato al quotidiano La Repubblica.