A Minneapolis un padre, non sopportando il pianto della figliadi soli 4 mesi, ha deciso di calmarla, ma non cantandole una dolce ninnananna come si potrebbe pensare, bensì adoperando una violenza cieca e brutale. Ha iniziato infatti a colpirla con dei pugnial volto, ferendola, per poi provocarne la morte. Cory Morris, 21 anni, ha deciso di far terminare in quel momento l'esistenza della sua dolce creatura, mentre la madre, Jennifer Anderson, era al lavoro. La piccola, di nome Emersyn, ha avuto la sola 'colpa' di non smettere di piangere, mentre il papà voleva guardare la tv.

Ad un tratto il genitore l'ha presa in braccio e ha iniziato a sferrarle ben quindici pugni al viso e sette al torace, lasciandola insanguinata ed esanime sul fasciatoio, all'arrivo delle forze dell'ordine da lui stesso allertate.

Padre ansioso e depresso

Il giovane padreera già in cura presso uno psichiatra per problemi di ansia e depressione, tuttavia ciò non giustifica moralmente il folle gesto nei confronti della bambina. Jennifer, la madre, ha dichiarato che il marito si è reso telefonicamente irreperibile per diverse ore, dando sue notizie solo nel pomeriggio ed informandola di stare per entrare in prigione per aver ucciso la bambina. Dopo tutti quei pugni, sferrati con violenza, non c'è stato nulla da fare, non è servito a riportarla in vita nemmeno il massaggio cardiaco praticatole all'arrivo dei soccorsi.

Come si può pensare che un padre possa decretare così la fine dell'esistenza di suafigliamentre, fortunatamente, esistono padri ammirevoli che consumano la suola delle scarpe per tenere in braccio i propri figli e portarli a spasso per calmarne il pianto. Il giovane padre rimarrà nel carcere della contea di Hennepin con una cauzione pari a ventidue milioni di dollari, rischiando, nel caso in cui dovesse essere condannato, quarant'anni di carcere.

Alle forze dell'ordine si è dichiarato schizofrenico e i familiari, pur ammettendo i suoi problemi di ansia e depressione, non hanno mai minimamente sospettato che potesse arrivare a far del male alla bambina, sangue del suo sangue.