Quando su una comunità si abbatte un evento infausto come il potente terremoto che la notte del 24 agosto ha colpito le regioni del centro Italia, il primo pensiero va ovviamente alle vite umane, e tutti gli sforzi si profondono nel tentativo di salvarne il maggior numero possibile. Ma c'è anche un altro aspetto da considerare, pure fondamentale per il nostro Paese che è così ricco di beni storici ed artistici, ed è il salvataggio delle opere in pericolo. Ogni catastrofe naturale infatti reclama il suo prezzo di sangue ma anche di pezzi di storia che vanno perduti per sempre.

I Carabinieri all'opera

Per cercare di limitare i danni, in italia esiste il TPC (Tutela Patrimonio Culturale), che è un particolare corpo dell'Arma dei Carabinieri preposto ad agire in caso di emergenza per stilare nei più brevi tempi possibili un elenco dei siti danneggiati da tutelare. I Carabinieri si preoccupano anche di rimuovere le opere d'arte che si possono spostare, per metterle al riparo da ulteriori danni, in collaborazione con la Protezione Civile. Anchein questi giorni i Carabinieri si sono messi all'opera. Sul sito del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo è già possibile consultare un primo censimento dei beni individuati, che fa tremare le vene e i polsi.

Salviamo l'Arte

Questo Terremotonon è stato drammatico solo per il numero di vittime che ha causato e che, ricordiamolo, non è ancora definitivo perchè con tutta probabilità ci sono ancora corpi sotto le macerie di amatrice. L'area colpita, l'ampio raggio in cui si sono protratte le scosse e l'inaudita intensità del sisma, il cui epicentro era appena a 4 chilometri di profondità, hanno avuto come effetto una distruzione generalizzata.

Il centro Italia è ricchissimo di piccoli borghi con chiese, musei, palazzi storici, e beni di inestimabile valori diffusi un po' ovunque. Gli edifici danneggiati sono numerosissimi, chi in modo più o meno grave. Anche in questo caso, lo scenario peggiore si registra ad Amatrice.

Distrutto il simbolo della città

Ad Amatrice sono pesantemente danneggiati tutti gli edifici storici, dal Museo Civico alla Basilicadi San Francesco, dalle Porte perimetrali alla Torre Civica.

Nel terremoto è andata distrutta persino la statua di Nicola Filotesio, detto Cola dell'Amatrice (XV secolo), uno dei cittadini più illustri del paese. Il tentativo di salvare il salvabile non solo è nobile, ma doveroso. I cittadini di Amatrice intervistati in questi giorni, e soprattutto il loro primo cittadino Sergio Pirozzi, hanno espresso fermamente la volontà di non abbandonare la loro terra, di non volerla abbandonare anche se ora ciò che si vede è solo un ammasso di ruderi e sassi. Se questo, ed altri borghi simili, voglionotornarea vivere, possono farlo solo ripartendo da ciò che ne ha sempre caratterizzato l'identità più profonda. I beni storici, artistici e culturali devono essere salvati, perchè significa salvare il cuore di Amatrice, e degli altri luoghi colpiti dal terremoto.

Musei per il terremoto

Il MiBACT ha fatto sapere che oggi gli incassi derivanti dalla vendita dei biglietti dei musei statali andranno devoluti al fondo per i terremotati del centro Italia. Un ottimo motivo per andare al museo, e ricordare una volta di più che il nostro futurodi italiani passa attraverso il nostro patrimonio.