L'Antitrust ha multato per 5 milioni di euro il gruppo Volkswagen perché aveva praticato delle scorrettezze commerciali sui prodotti venduti ai clienti. Il caso Dieselgate, dopo lo scandalo sollevato nel 2015 sulle immissioni truccate di Co2, ritorna alla cronaca di questi giorni perché il provvedimento dell'Antitrust rafforzerebbe la richiesta delle associazioni consumatori che hanno visto, a fine dello scorso anno, la nascita di una Class actionper chiedere il risarcimento dalla casa automobilistica tedesca, di almeno il 15% del valore pagato sull'acquisto dell'auto 'manomessa'.
Ma come procede la vicenda?
Prove di laboratorio
Il richiamo delle auto del gruppo Volkswagen ha avuto inizio e molte delle auto coinvolte nello scandalo Dieselgate sono tornate alla base per essere modificate dalla stessa casa produttrice. Da questo momento sono intercorsi dei test per valutare la funzionalità e la corretta emissioni di Co2 nell'aria, ma dai risultati evidenziati, le auto 'rimodificate' risulterebbero tornare indietro nel tempo e passare da Euro 5 a Euro 4, categoria decisamente inferiore rispetto alle caratteristiche originali. Infatti dopo la rimozione del software fasullo installato consapevolmente, si è potuto notare che le emissioni di ossido di azoto nell'aria arrivano a oltrepassare il 25% dei limiti utili stabiliti per legge a ottenere l'omologazione auto.
L'inizio della truffa
Dai rilevamenti fatti dall'EPA (Environmental Protection Agency), la truffa portata avanti da parte della Volkswagen ha avuto inizio negli Stati Uniti con l'installazione di un software nelle autovetture, capace di falsificare i dati sulle emissioni NOx rilevati dalla centralina posizionata sul motore; trucco atto ad ottenere l'omologazione obbligatoria delle auto, che altrimenti non sarebbe stata concessa senza l'escamotage.
Il perché è chiaro: le auto Volkswagennon avrebbero potuto essere commercializzate perché fuori dai parametri richiesti ai veicoli diesel; notizia confermata in seguito anche dallo stesso Gruppo, che ha ammesso di aver utilizzato il trucco anche per i modelli messi in vendita in Italia e in tutta Europa.
Richiesta di risarcimento e class action
Molti possessori delle famigerate auto vendute dalla Volkswagen si staranno chiedendo come procede la vicenda, come comportarsi e come ottenere 'giustizia'. Possiamo dire che è possibile rivolgersi alle associazioni consumatori telefonando o entrando nella pagina web a loro dedicata, dove si possono trovare informazioni relative alla class action che sta portando avanti la richiesta di risarcimento (vedi altroconsumo.it). Ma come capirese la propria auto rientra nella lista di quelle truccate dalla casa automobilistica tedesca? Nel sito della Volkswagen si possono trovare le informazioni relative ai numeri di telaio delle auto coinvolte nel Dieselgatee infine, dopo aver visionato l'informativa è sufficiente prendere in mano il libretto di circolazione dell'auto e inserire nell'apposita riga bianca visibile sulla pagina web, il numero di codice apposto.