La notte del 24 agosto si trovava in un parco con i suoi amici, quando la terra ha cominciato a tremare. Si tratta di Francesco, il 17enne che è riuscito a scampare alle scosse del sismache ha tolto la vita a più di 290 persone e che lui ricorda come un'"esplosione", un "fungo di polvere".
La "missione" di Francesco
Appena ha percepito le scosse ha iniziato la sua "missione di salvataggio": racconta di aver sentito delle urla e di essersi fermato poi con due adulti ad aiutare una signora rimasta incastrata sul proprio letto con un pezzo di tetto che le era caduto addosso, di averla portata fuori e di averla fatta sedere su una sedia per poi darle una coperta con la quale coprirsi.
Successivamente si reca di corsa verso casa, preoccupato per la famiglia che fortunatamente sta bene. Ma all'appello manca la nonna, così comincia a urlare il suo nome a squarciagola, senza nessuna risposta. Allora Francesco si tuffa da un muretto per entrare da una finestra e finalmente trovare la nonna che, nonostante lo shock, riesce a farsi portare fuori e a salvarsi. A questo punto il ragazzo, che non si arrende, torna nel parco dove tutto è iniziato, dove trova il cadavere della 15enne Arianna, e senza mai fermarsi contribuisce all'aiuto per altre 7/8 persone, per poi sfogare la tensione in un pianto.
Il riconoscimento e la gratitudine dei cittadini nei suoi confronti
Quasi una settimana dopo il Terremoto, non è ancora tranquillo il sonno dell'"eroe" romano a breve maggiorenne, nonostante il rientro nella sua città natale; il ragazzo, infatti, ammette di trovare un minimo di pace solamente quando sta vicino ai suoi amici, nelle loro tende, con la consapevolezza, però, di avere avuto la possibilità di fare di più e di non averla sfruttata al massimo, come racconta, ma i cittadini di Pescara del Tronto lo vedono ugualmente come un supereroe: “a me non sembra, ho fatto il mio dovere" spiega, "salvare persone che conosco da una vita. Ne dovevo salvare di più, ma non ci sono riuscito" sono queste le parole del ragazzo che è diventato per tutti un esempio da seguire.