Anche l'ultimo boss libero del capitoni di Miano finisce in cella. Vincenzo Lo Russo, figlio del boss Giuseppe, si è arreso alle forze dell'ordine consegnandosi presso il carcere di Benevento. Si era reso irreperibile in seguito ad un mandato di cattura dopo il pentimento dello Zio, Carlo Lo Russo, ultimi boss del capitoni di Miano. Con questo ultimo arresto, finisce l'era dei Lo Russo a Miano e di quella che sembrava essere una famiglia di camorra insolcabile.

Anche la Camorra prima o poi cede

Una famiglia criminale che vanta affiliazioni e legami, sia d'amicizia che familiari, con la gran maggioranza dei clan camorristici di Napoli e provincia.

I Capitoni, così chiamati in gergo gli appartenenti alla famiglia Lo Russo, avevano sempre avuto il controllo sulle zone di Piscinola, Marianella, Chiaiano, Capodimonte e Miano. Nonostante il pentimento del componente principale, Salvatore, il clan ha cercato di farsi valere a suon di minacce e sparatorie, prima con Antonio, figlio di Salvatore è salito alla cronaca per la vicenda che lo vedeva a bordo campo in alcune partite del Napoli in casa, poi con Mario Lo Russo, zio di Antonio e fratello di Salvatore, oramai già collaboratore delle forze dell'ordine, quest'ultimo prima arrestato a seguito dell'omicidio del genero Mario Raffone quando anch'egli rischiò la vita e per poi diventare come il fratello Salvatore, un collaboratore di giustizia.

Successivamente lo scettro della famiglia passò a Carlo Lo Russo, fratello di Mario e Salvatore, che in meno di un anno ha messo a ferro e fuoco i quartieri di Miano e Chiaiano, per poi essere arrestato come mandante dell'omicidio di Izzi Gennaro presso la seconda traversa Janfolla ed ora anch'egli pentito. Mancava quindi all'appello della giustizia solo Vincenzo Lo Russo detto Vecienz o Signor, latitante da meno di un anno ed ultimo erede in libertà dei Capitoni di Miano ed ora rinchiuso presso il carcere di Benevento.

Vincenzo Lo Russo di Miano si è costituito

Il rampollo della famiglia Lo Russo non passò inosservato quando, grazie alle dichiarazioni degli zii oramai pentiti, venne a galla la vicenda che coinvolse anche il calciatore Mario Balotelli. In quella circostanza fu avvistato a Scampia e ad accompagnarlo fu proprio Vincenzo Lo Russo su richiesta dell'attaccante.