Il presidente delle FilippineRodrigo Duterte ha dichiarato lo "stato di disordine", dopo che gli estremisti islamici del gruppo di Abu Sayyaf, venerdì sera hanno fatto esplodere una bombain un mercato notturno a Davao, sua città natale, nel sud delle Filippine. L'ordigno ha ucciso 14 persone e ne ha ferite circa 70.

L'ispettore capo Catherine Dela Rey, portavoce della polizia locale, ha dichiarato che l’esplosione è avvenuta intorno alle 10 di sera di venerdì 2 settembre, al mercato di Roxas, vicino l'Università di Davao. Questomercato è noto perché, di solito, è frequentato da migliaia di persone.

Le forze dell'ordine hanno istituito posti di blocco nelle strade principali che conducono alla città.

I filmati mostrano sedie di plastica sparse sul luogo dell'esplosione, mentre alcuni testimoni hanno riportato che i corpi delle persone uccise giacevano in diversi punti nella zona dove è scoppiata la bomba. Un portavoce di Abu Sayyaf, Abu Rami, ha rivendicato la responsabilità dell'attentato, ma Duterte ha detto che gli investigatori stanno cercando altri possibili sospettati, tra cui i trafficanti di droga.

Il Presidente Duterte dichiara lo "stato di disordine"

Il presidente Rodrigo Duterte ha dichiarato lo "stato didisordine" in tutto il paese,con l'impiego a Mindanao di un ampio numero soldati e poliziotti.

Il Governo predisporrà diversi posti di blocco e, se necessario, potrà imporre il coprifuoco in alcune aree. In base alla Costituzione delle Filippine del 1987, il presidente ha l'autorità "di impiegare tutte le forze armate a sostegno della polizia in caso di attacchi terroristici o di conflitti violenti, per prevenire o reprimere la violenza, invasioni o ribellioni."

Lo stato di "disordine" proclamato da Duterte è il primo nella storia recente delle Filippine.

Nel 2003 era stato dichiarato dall'allora presidente Gloria Macapagal-Arroyo. L'attuale leader del Paese ha detto che l'esplosione di Davaonon è un caso isolato, aggiungendo che il governo si aspetta incidenti simili in altre zone dell'isola. Pochi giorni fa, il presidente aveva ordinato di intensificare l’offensiva contro i miliziani islamisti di Abu Sayyaf.

"Questi sono tempi straordinari e suppongo mi sia permesso di autorizzare le forze di sicurezza a fare le ricerche. Dobbiamo affrontare la brutta piaga del terrorismo", ha detto Duterte vicino al luogo dell'esplosione su Roxas Avenue a Davao City, sua città d'origine.

L'attacco terroristicoera stato previsto

Il segretario del governo locale, Mike Sueno, ha dichiarato in un'intervista a "DZRH Notizie Sabato mattina", che il gruppo terroristico ha rivendicato la responsabilità per l'esplosione, aggiungendo che il suo ufficio aveva già informazioni su un possibile attacco da parte di Abu Sayyaf, che vanta storici legami con al-Qaeda. L'esplosione è avvenuta a pochi giorni dall'annuncio del governo circa il rafforzamento della sua presenza nella provincia di Sulu per contrastare Abu Sayyaf.

Il sindaco di Davao, Sara Duterte-Carpio, ha fatto le condoglianze alle famiglie di coloro che sono morti nell'esplosione: "Vorrei anche rassicurare tutti loro, così come le famiglie di coloro che sono rimaste ferite, che il governo della città di Davao vi assisterà in tutte le vostre esigenze, ricovero in ospedale, sepoltura, funerale e spese quotidiane. Mi dispiace per quello che è successo"; queste le dichiarazioni diramate tramite un comunicato ufficiale.