160 grammi di cocaina, una pistola scacciacani senza tappo di protezione, un coltello a serramanico, una mannaia da cucina, un’ascia in legno, un tesserino di riconoscimento delle "Forze Armate" e un altro del "Ministero della Difesa". Poi, per finire, un passamontagna in lana e due carte di credito. Questo il risultato della perquisizione effettuata ieri, nel quartiere cagliaritano di San Michele, dagli agenti della Squadra Mobile della Polizia di Cagliari che hanno arrestato Gioele Fenudi, 35 anni, cagliaritano con l’accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
Il giovane ora si trova agli arresti domiciliari in attesa del processo per direttissima che si svolgerà in un aula del Tribunale di Cagliari. L’operazione è scattata dopo numerose segnalazioni, arrivate in Questura, da parte di tanti cittadini onesti che vivono nel quartiere cagliaritano purtroppo, troppo spesso, agli onori della Cronaca Nera.
Un’operazione studiata
L'arresto eseguito dagli investigatori della Squadra Mobile della Polizia è nato dopo una lunga serie d’indagini e pedinamenti effettuati dagli agenti nel quartiere cagliaritano di Is Mirrionis. Fenudi, infatti, da tempo era tenuto sotto controllo dagli investigatori che proprio ieri mattina hanno deciso di passare all’azione. Il giovane, per questo motivo, è stato rintracciato e fermato in via Is Maglias, una via molto trafficata del quartiere, dove il Fenudi appunto vive.
Dopo il fermo i poliziotti hanno deciso di effettuare le perquisizioni che hanno avuto esito positivo.
Oggetti pericolosi
La prima perquisizione è stata effettuata nell’abitazione del Fenudi, proprio in via Is Maglias, dove gli agenti hanno trovato circa 160 grammi di cocaina custodita all’interno di due confezioni di plastica, e due carte di credito.
Non solo, nella casa è stato ritrovato anche un passamontagna in lana di colore nero. Una pistola del tipo “scacciacani” ma senza tappo di sicurezza e anche un tesserino di riconoscimento in metallo con la scritta “Ministero della Difesa”. La seconda perquisizione, invece, si è estesa all’auto del Fenudi all’interno della quale sono stati recuperati altri oggetti considerati pericolosi: un coltello a serramanico, una mannaia da cucina, una grande ascia con la presa in legno e anche questa volta un’altra placca di metallo, sempre di riconoscimento, che riportava la scritta “Forze Armate”. Ora le indagini degli agenti di Polizia dovranno cercare di stabilire e capire a cosa sarebbero potuti servire questi oggetti. E anche se magari sianogià stati utilizzati.