Vendeva il suo corpo in via Dolcetta, a Cagliari, ma non aveva intenzione di pagare il “pizzo” alle sue colleghe per esercitare la professione più antica del mondo in una delle zone più trafficate dalle prostituite e dai loro clienti. Per questo motivo una giovane donna nigeriana, quando nella notte tra sabato e domenica mancavano dieci minuti alle 2, è stata massacrata di botte e derubata deltelefono cellulare da due sue connazionali di 23 e 21 anni che sono state arrestate dagli agenti della Squadra Volante della Polizia di Cagliari e che ora si trovano rinchiuse in una cella del carcere di Uta in attesa del processo.

Altre tre donne sono riuscite a far perdere le loro tracce. La giovane se la caverà con una settimana di cure avendo subito numerose escoriazioni. Perdeva anche molto sangue dal naso.

Rissa per la strada

L’operazione della Polizia è scattata durante ilfine settimana appena trascorsodopo che, intorno alle 2 di notte, è arrivata una telefonata al centralino del 113 che segnalava una rissa tra donne in via Dolcetta, a Cagliari. Un luogo abitualmente frequentato dalle prostitute e dai loro clienti. L’intervento degli agenti della Squadra Volante è stato rapidissimo e in pochi minuti due pattuglie hanno raggiunto il luogo che era stato segnalato al telefono. In via Dolcetta hanno infatti effettivamente trovato tre giovanissime donne che discutevano molto animatamente in mezzo alla strada.

Tra di loro una in particolare non era in ottime condizioni. Aveva infatti numerose abrasioni al viso e su tutto il corpo, perdeva sangue dal naso, e non riusciva a trattenere le lacrime. Una volta che i poliziotti sono riusciti a portare alla normalità la situazione hanno cercato di ricostruire cosa in realtà fosse accaduto.

La testimonianza

La giovane donna ha raccontato agli agenti di essere stata brutalmente aggredita da 5 connazionali nigeriane che, almeno secondo i loro intenti, l’avrebbero in questa maniera costretta a pagare il “pizzo” per poter usufruire della strada in cui lavorare. Al suo rifiuto la ragazza nigeriana avrebbe ricevuto schiaffi, calci e spintoni e una delle 5 le avrebbe anche portato via il telefonino cellulare prima di far perdere le sue tracce insieme ad altre due colleghe.

All’arrivo della Polizia infatti erano presenti solo 2 delle 5 nigeriane che sono state arrestate: su disposizione del pubblico ministero di turno, le donne sono state accompagnate in una cella del carcere di Uta.