Ieri pomeriggio, a Caltanissetta, un quarantanovenne è stato fermato dalla Polizia per atti persecutori gravi. Il protagonista della vicenda è indagato anche per porto di oggetti atti ad offendere. I poliziotti della sezione Volanti sono intervenuti intorno alle ore 17 in via Fasci Siciliani, dopo la segnalazione di una donna di 46 anni, che dichiarava di essere stata seguita e minacciata da uno stalker. Sul posto, gli agenti trovavano un uomo a bordo di un'auto. Nel corso di una perquisizione effettuata sul mezzo, venivano sequestrati un mattarello e un cutter, oggetti che sarebbero stati utilizzati per intimidire la donna.

Quest'ultima, formalizzando la denuncia, ha detto d'aver conosciuto la stessa persona qualche anno fa e che da diversi mesi sarebbe stata pedinata e minacciata perché non avrebbe ceduto alle sue avance.

Ai domiciliari

Già in passato, per lo stesso motivo, la donna aveva più volte denunciato l'uomo, ieri finito nei guai perché colto in flagranza. Dopo le formalità di rito, il quarantanovenne è stato condotto ai domiciliari, presso la propria abitazione, dove si trova attualmente a disposizione dell'Autorità giudiziaria. Stalking è un termine inglese che indica un atteggiamento persecutorio, che genera ansia e paura, sino a compromettere la vita quotidiana della persona presa di mira.

Lo stalker

Lo stalker può essere un estraneo, ma spesso è un conoscente, che agisce in tal modo per recuperare in extremis un rapporto o per vendicare un torto, ma non solo.

Atti persecutori possono essere attuati anche attraverso lettere, biglietti, sms, messaggi di posta elettronica e tramite social network. Tali condotte configurano il reato previsto dall’articolo 612 bis del Codice penale, introdotto con il Decreto legge 23 febbraio 2009, numero 11, ed è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni, salvo che il fatto costituisca più grave reato. È possibile l’aumento della pena in caso di recidiva o se il soggetto non è maggiorenne. Oggi lo stalking è considerato reato in diversi Paesi del mondo.