Chissà se tutti quei soldi - un milione e settecentomila euro - ritrovati nel controsoffitto di una casa in disponibilità di uno dei più stretti collaboratori di Fabrizio Corona, dovevano servire a finanziare i tanti progetti professionali che - a suo dire- lo attendono.

Il tesoretto mai dichiarato

Un tesoretto che, secondo la magistratura meneghina che ne ha disposto il sequestro, farebbe capo direttamente al fotografo. Banconote meticolosamente ordinate e perfettamente conservate, avvolte da fogli di plastica e fermate a diverse mandate di nastro adesivo.

Tutte rigorosamente nascoste nell'intercapedine formata dal contro soffitto.

Soldi probabilmente frutto di attività professionali svolte da Corona in locali e discoteche dal 2015 ad oggi; voci confermate peraltro dagli stessi legali del noto fotografo che li attribuiscono a compensi ricevuti tramite una delle società del fotografo - la Atena srl - . Ma ciò che è stato "dimenticato" in tutta questa attività professionale lecita, è stato il fatto di non aver pagato le tasse.

La pericolosità sociale del fotografo

L'ordinanza emanata conto Fabrizio Corona contesta solo il mancato pagamento dell'IVA, che in questo caso ammonterebbe alla cifra di quasi quattrocento mila euro. Quindi ancora problemi legali per il quanto mai amato e odiato fotografo dei vip, che dovrà ripresentarsi dai giudici in tribunale il 24 gennaio prossimo.

In queste ultime ore arriva anche una nota da parte dei legali, che comunicano l'intenzione di Corona di voler saldare il debito con il fisco italiano, sebbene l'attuale normativa fiscale gli consentirebbe ancora molto tempo per farlo.

Ordinanza che non si è fermata solo a contestare il mancato pagamento delle tasse, ma ha sottolineato la "pericolosità sociale" del fotografo.

Una definizione che ha allarmato non poco i legali di Corona, che è attualmente in affido presso i servizi sociali; decisione presa proprio qualche settimana fa, in considerazione anche della buona condotta avuta dallo stesso in carcere.