La sentenza della Corte di Appello di Perugia è oramai stata emessa: oggi, dopo 16 anni di carcere, il processo di revisione ha definitivamente assolto il somalo Hasci Omar Hassan. Condannato alla pena detentiva, con l'accusa di avere partecipato all'omicidio della giornalista italiana ilaria alpi e del suo cameramen Miran Hrovatin (1994), Hassan si era sempre proclamato innocente, sostenuto anche dalla madre della nostra giornalista, che non ha mai creduto al suo coinvolgimento nei fatti delittuosi,
Assolto "per non aver commesso il fatto", Hassan aveva ancora davanti a se' 10 anni da scontare, della pena originaria inflitta.
Ha assistito alla lettura della sentenza, che ha accolto con un grido liberatorio: "Grazie a Dio, è finita".
Voglio rivedere la mia famiglia
Il primo pensiero di Hassan, dopo la lettura della sentenza di assoluzione, è andato ai suoi familiari, che non vede da 19 anni: il desiderio più grande è quello di rivedere la sua famiglia, finalmente da uomo libero. Si augura di poter avere presto i documenti necessari per poter fare ritorno in Somalia, ed ha parole di ringraziamento per i giornalisti e per i giudici che lo hanno sostenuto, credendo alla sua innocenza. Anche se, amaramente, sottolinea di essere stato "sequestrato" dalle autorità italiane, concludendo con una forte accusa. "mi hanno rovinato".
Mia figlia e Miran? E' come se fossero morti per il caldo
Si sfoga così la madre di Ilaria Alpi, Luciana: si dichiara contenta per Hassan, che ha sempre sostenuto, ritenendolo estraneo ai fatti, ma è stanca ed amareggiata, e non lo nasconde. Chi ha ucciso sua figlia? Forse l'insostenibile calura di Mogadiscio? Una verità che reclama a gran voce, che non ha e che forse - allo stato delle cose - non conoscerà mai.
La sua profonda rabbia, ed il dolore ancora intonso, sono tutti dentro le sue parole "sono passati 23 anni ed il tempo gioca a favore di chi l'ha uccisa, non certo a favore mio", ha affermato la donna, che ha parlato anche della delusione provata per quanti hanno depistato le indagini, e in un certo qual senso si sono presi gioco di lei e del suo dolore.
Si sente stanca, Luciana, ed è sola, dopo la morte del marito avvenuta 6 anni fa. Sola a lottare per scoprire chi le ha portato via sua figlia. Con l'amara convinzione che, in fondo, agli inquirenti italiani, scoprire la verità importi davvero poco.