In questi giorni, tutti quanti in Italia e in Europa hanno visto attraverso i media ed internet quello che è accaduto, dopo il terribile sisma di amatrice dello scorso agosto. Pochissimi giorni fa la natura ha deciso di ‘scaricare’ la sua terribile forza in due punti geograficamente molto vicini tra loro; situati entrambi nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Colpita, come tutti sappiamo, la zona del maceratese che con i suoi mille borghi appenninici di epoca medievale, se non addirittura etrusco-romana, ha subito nella prima tornata sismica un sacco di danni.

Questo fino a pochissimi giorni fa quando una scossa di magnitudo 6,5 ha dato un colpo micidiale alle terre attorno a Norcia.

Una immane devastazione

La devastazione di quei quaranta secondi la si può vedere su ogni giornale online e sui Tg che continuamente ci parlano di questa immane tragedia che ha provocato il crollo di numerose case ed edifici pubblici, lo sfollamento di oltre ventimila persone (per il momento), circa una ventina di feriti e ingentissimi danni al patrimonio artistico culturale. Le immagini che vediamo sono quelle di interi borghi rasi al suolo come il famosissimo Castelluccio di Norcia o Amatrice che fu precedentemente colpita in maniera pesante e, con questa scossa, del tutto distrutta.

Abbiamo visto la basilica di San Benedetto di Norcia, della quale ora ne rimangono in piedi la facciata, parte di una fiancata e l’abside; eretta a partire dal XII secolo in quel punto dell’abitato sul quale, stando alla tradizione, sorgeva la casa natale di San Benedetto e Santa Scolastica nati nel 480 d.C. da una famiglia nobile e ricca.

Norcia è solo una parte, quella più conosciuta e visibile a tutti, di un dramma che si è scaraventato addosso al Centro Italia colpendolo in ogni sua sfumatura, dall’arte e la cultura all’artigianato, al commercio, all’industria; tutti a terra ora, in attesa di tirare le somme e capire chi troverà la forza morale ed economica per rialzarsi, in primis, la popolazione, la gente, che a questo giro sembra sia stata anche parzialmente graziata, non essendosi registrati decessi, ma solo feriti.

Il contagio sismico

Quello che ora fa paura ai sismologi ed ai geologi è il fantomatico ‘contagio sismico’. Si tratta di un fenomeno sismico osservato in California, Turchia, Haiti e nella Calabria del settecento che vede l'attivazione di una serie di faglie consequenziali dopo un primo sisma. La scossa di Norcia potrebbe essere frutto di questo fenomeno e studiosi come Mario Tozzi non escludono potranno esserci scosse ancor più forti: "Impossibile escluderlo". Noi ovviamente, ci auguriamo sempre che, per un interminabile periodo di tempo, questa sia l’ultima scossa che colpirà l’Italia.