La procura della Repubblica di Como ha richiesto la custodia cautelare in carcere per l'omicidio di Alfio Molteni, architetto di Verano Brianza morto a Carugo il 14 ottobre 2015. A ucciderlo furonodue colpi di pistola mentre si trovava nel cortile dell'abitazione che condivideva con l'anziano padre e una zia, in seguito alla fine del suo matrimonio. Un proiettile lo aveva feritoalla gamba, il secondo, mortale, dietro la schiena.

I reati contestati

L'ordinanza di arresto contiene le motivazioni che hanno spinto la procura a richiederne l'emissione: omicidio aggravato, stalking, danneggiamento, detenzione illegale e porto in luogo pubblico di pistola.

Ex moglie e commercialista sono sospettati di essere i mandati dell'esecuzione.

In tutto dodici persone coinvolte

L'ex moglie e il suo commercialista sono stati raggiunti dall'ordinanza emessadal gip, che va così ad aggiungere altri due nomi ai dieci indagati già in arresto per l'omicidio Molteni con l'accusa di essere esecutori materiali dell'agguato e fiancheggiatori. Molteni era un professionista molto conosciuto e apprezzato. Il movente dell'efferato omicidio non è ancora noto, e probabilmente potrà essere dichiarato durante l'odierna conferenza stampa che si terrà in procura.

In prima battuta si è percorsa la pista passionale, che dopo questa svolta potrebbe ricondurre il fatto di sangue a un rapporto sentimentale tra i due arrestati.

Molteni, secondo le prime ipotesi, potrebbe essere morto accidentalmente durante un tentativo di impaurirlo. Un avvertimento finito male, cui gli inquirenti propendono anche in relazione ainumerosi agguati di viaria specie che l'architetto aveva subito nei mesi precedenti la sua morte. La sua auto era stata bruciata sotto casa, sempre a Carugo, dove in un altro episodio denunciato alle forze dell'ordine furono otto i colpi di pistola esplosi contro l'abitazione. Molteni, in quelle due occasioni, dichiarò sempre di non aver ricevuto minacce esplicite e di non poter ricondurre i fatti ad alcuna matrice.