Un debito di soli 48 centesimi con l'Erario potrebbe costare al signor Valter Patassini, un 70enneoriginario di Roma, il pignoramento di un quinto della pensione. Per eliminare la pendenza il pensionato dovrà affrontare una lunga ed onerosa battaglia legale e burocratica. Un episodio curioso che fa riflettere sull'atteggiamento dello Stato nei confronti dei cittadini.

Il pensionato venne multato a Roma nel 2001

Il signor Valter Patassini vive da tempo a Treviso ed è venuto a conoscenza, 15 giorni fa, della cartella esattoriale che lo ha gettato nello sconforto.

La cartella si riferisce a multa risalente al 2001. Il pensionato venne multato a Roma, la sua città natia, dalla Polizia locale ma pagò la sanzione (120 euro) con qualche giorno di ritardo. Ecco, i 48 centesimi sono gli interessi relativi al ritardato pagamento. Il Comune di Roma ora ha intimato all'anziano che è disposto anche apignorargli un quinto della pensione.

Un'infrazione commessa 15 anni fa, dunque, potrebbe costare cara a Valter Patassini, dipendente delle Ferrovie in pensione. Eppure il 70enne aveva pagato, seppur in ritardo, la multa. A quanto pare, l'Erario italiano è pignolo e rigoroso. La somma che il signor Patassini deve ancora versare è esigua ma il fatto che sono passati molti anni dal pagamento della multa potrebbe causare non pochi inconvenienti.

Ora il signor Valter è in ansia perché non intende farsi pignorare un quinto della sua pensione, dopo tanti anni di lavoro.

Valter Patassini ha contattato uno studio legale

Sembra che per porre fine all'incresciosa vicenda non basti il pagamento della somma irrisoria. Il pensionato è dovuto perciò ricorrere a un famoso studio legale per avviare un complesso e lungo procedimento orientato alla 'pulizia' della sua fedina tributaria.

I legali del pensionato dovranno affrettarsi perché il Comune di Roma è intenzionato a pignorargli il quinto della pensione. Valter riuscirà ad evitare il recupero coatto della somma? Secondo le ultime informazioni, gli avvocati stanno lavorando alacremente per accordarsi con Equitalia e far dormire sonni tranquilli all'ex dipendente delle Ferrovie.