Un carico di ventidue chili di cocaina purissima che, una volta tagliata, avrebbe potuto fruttare milioni di euro nel mercato dello spaccio. Aldo Defraia, ex bidello cagliaritano di 67 anni, originario di Sant’Elia, è stato arrestato dai poliziotti della Squadra Mobile di Cagliari con l’accusa di traffico di stupefacenti. L’uomo, che in passato aveva avuto un problema simile con l’hashish, dopo tutti i controlli di rito è stato rinchiuso in una cella del carcere di Uta in attesa di essere ascoltato dagli inquirenti. Agli investigatori avrebbe detto di aver accettato di trasportare la droga per arrotondare la pensione.
La cocaina, che proveniva con tutta probabilità dalla Campania, secondo gli investigatori era destinata al mercato dello spaccio cagliaritano. In particolare quello di Sant’Elia. Le indagini comunque sono ancora in corso vista la quantità e la qualità di cocaina sequestrata dagli agenti della Mobile, coordinati dal primo dirigente Fabrizio Fabbrocini che ieri, durante una conferenza stampa tenuta in Questura a Cagliari, ha ammesso che “Quest’arresto è stato una scommessa – ha assicurato il poliziotto – ringrazio il mio vice Davide Carboni che si è esposto in prima linea”.
Soffiata giusta
Il sequestro dei 22 chili di cocaina, divisi in venti panetti, è il frutto di una serie di minuziose indagini effettuate dalla Polizia.
Gli investigatori, dopo aver saputo da un confidente che sarebbe dovuto arrivare in Sardegna un grosso carico di cocaina alla fine di settembre, hanno deciso di vederci chiaro e si sono messi all’opera. Come ha spiegato ieri mattina, mercoledì, il capo della Mobile, il lavoro del suo braccio destro è stato fondamentale. Davide Carboni, vice dirigente, ha messo in campo una squadra di poliziotti che nel lasso di tempo indicato dalla fonte hanno praticamente controllato tutti gli ingressi via mare per la Sardegna.
Il lavoro non era facilissimo.
Gli investigatori hanno dovuto passare al setaccio circa duemila persone che avevano acquistato un biglietto di andata in nave verso l’Italia con il rientro diciamo quasi immediato per la Sardegna. Tra le migliaia di persone controllate una in particolare, Alfredo Defraia, aveva destato i sospetti degli inquirenti che, tra l’altro, avevano già avuto a che fare in passato con l’uomo.
Il viaggio
Secondo la ricostruzione effettuata dalla Mobile l’uomo ha affittato a Cagliari una Fiat Panda con tanto di porta pacchi. Con questa si era imbarcato al porto di Olbia, direzione Genova. Per poi rientrare qualche giorno dopo sempre con il traghetto ma questa volta da Civitavecchia, direzione Arbatax. Qui ad attenderlo c’erano gli uomini della Squadra Mobile che hanno aspettato lo sbarco e hanno iniziato a seguirlo fino a Cagliari, dove l’uomo aveva un appuntamento. Defraia non si era accorto chiaramente di niente.
I poliziotti gli son stati dietro fino a quando ha raggiunto il quartiere di Sant’Elia dove abita e dove probabilmente avrebbe dovuto consegnare la droga ottenendo uno “stipendio” di circa diecimila euro.
Soldi che, ha raccontato alla polizia, gli servivano per vivere.
Il blitz
Quando i poliziotti l’hanno bloccato, Defraia è quasi caduto dalle nuvole. Probabilmente non si aspettava la loro visita e ha anche addirittura chiesto perché lo stessero seguendo. Gli agentisi sono immediatamente messi all’opera e hanno puntato gli occhi sul porta pacchi che trasportava sull’auto: gli hanno chiesto infatti dove fosse la chiave per aprirlo. L’ex bidello ha risposto che non l’aveva ma i poliziotti l’hanno trovata nascosta nel sedile anteriore.
Una volta aperto hanno avuto la bella sorpresa: 20 panetti di cocaina per un peso totale di 22 chili.